«Le esportazioni italiane potranno sfiorare i 70 miliardi di euro nell’orizzonte del 2026, con la tenuta del saldo di commercio con l’estero, atteso risalire a 2,9 miliardi di euro – dice Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, durante la decima edizione del Food Summit 2024 “Nuova era. Nuovi Paradigmi. Smart, sostenibili, competitivi” aggiungendo -. Emerge un discreto ottimismo. Le prospettive per il 2024 per il settore agroalimentare sono positive, anche in termini di investimenti, trainati dalle sfide digitali e ambientali e dalla domanda estera. Nel digitale, l’agro-alimentare italiano presenta una buona diffusione di tecnologie, in particolare nel cloud computing con il 57% contro il 37% della media UE 27. Anche sul fronte della transizione ambientale, l’Italia è ben posizionata, con emissioni di gas serra inferiori alla media europea e una elevata propensione a un utilizzo più efficiente delle risorse. Sui mercati esteri, infine, possiamo vantare un ottimo posizionamento soprattutto nel “top di gamma” che sostiene la crescita delle esportazioni agroalimentari italiane +5,8% nel 2023 a prezzi correnti». A trainare il saldo sono soprattutto i prodotti alimentari e le bevande mentre permane il deficit per quelli agricoli.

Lo scorso anno la crescita delle esportazioni del settore agro-alimentare italiano a prezzi correnti è stata del 5,8, con un +5,5% per il comparto agricolo; +7% la trasformazione alimentare; +2,1% le bevande, di cui vino -0,8%. Il saldo commerciale dell’agro-alimentare italiano è andato in negativo negli anni 2022-2023 a causa del forte aumento in valore dell’import agricolo, mentre il comparto della trasformazione alimentare è rimasto in surplus. La Germania è il primo mercato di destinazione per l’export agro-alimentare italiano, con oltre 10 miliardi di euro nel 2023 (+9,3% rispetto al 2022). Seguono Francia (7,2 miliardi, +9,9%) e Stati Uniti (6,7 miliardi, +0,8%).

Le previsioni

Per il prossimo anno De Felice prevede una dinamica più brillante, con l’Italia che si mostra più resiliente rispetto alla altre economie europee con una crescita cumulata nel triennio 2022-2024 del +5,7%, superiore a quanto atteso per l’Area euro (+4,3%) e per i principali competitors: Germania: +1,5%; Francia +3,9%. Questi dati invertono la tendenza osservata nel periodo 2010-2019 quando la crescita cumulata italiana fu pari ad appena lo 0,9% contro il 12,4% dell’area euro nel suo complesso.

In Italia la crescita può contare anche sul recupero del potere d’acquisto delle famiglie, grazie alla tenuta dell’occupazione, all’aumento dei salari nominali e al rientro delle tensioni inflazionistiche. Ma i consumi saranno sempre più polarizzati, tra famiglie ad alto reddito, che indirizzeranno sempre di più i loro acquisti verso prodotti in fascia alta, e famiglie con minori capacità di spesa, costrette a rivedere le proprie scelte di acquisto. Sui mercati esteri, l’Italia mostra un ottimo posizionamento nella fascia alta di mercato: da settimo esportatore mondiale di beni alimentari e bevande, con una quota di mercato del 3,9%, il nostro Paese sale in quarta posizione nel “top di gamma” con una quota del 4,7%. Su alcune filiere, in particolare, la quota di mercato in fascia alta è quasi il doppio rispetto a quella totale, per esempio nel lattiero-caseario, nel riso e farine, nell’olio o comunque molto più elevata (pasta e dolci).

In questo confronto tra industria e grande distribuzione è presente anche Marco Eccheli, Partner e Managing Director di AlixPartners, che in una tavola rotonda discute dell’impatto su organizzazione, cultura aziendale e persone dei nuovi paradigmi nel food: internazionalizzazione, Esg e digitalizzazione. Il presidio organizzativo non solo commerciale dei mercati esteri, l’avvento del Chief Sustainability Officer e le figure professionali emergenti per la trasformazione digitale sono le direttrici su cui le aziende dovranno muoversi con rapidità per adeguarsi ai nuovi paradigmi. Per quest’anno prevede inoltre una ripresa delle operazioni di M&A, delle strategie di crescita per linee esterne.

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