Parte sabato il Tour de France, per la prima volta con tre tappe tutte italiane. La Grand Boucle scatta infatti da Firenze toccando Rimini, Bologna e Torino dove troverà file di tifosi lungo tutto il percorso. 

Non è un mistero che il Tour sia uno degli appuntamenti sportivi più affascinanti e seguiti al mondo, che quest’anno salterà Parigi, alle prese con i preparativi per le Olimpiadi, chiudendo l’ultima tappa a Nizza, non lontano dal confine italiano.

I 3.492 chilometri di corsa con un dislivello di 52mila metri arriveranno ad attirare oltre dodici milioni di presenze con una ricaduta economica stimata in oltre 900 milioni di dollari. Si tratta di una cifra al ribasso che tiene conto solo delle presenze nelle città sede di tappa e non delle presenze distribuite lungo il percorso. Questa spesa è dominata dalla ristorazione, che rappresenta il 47% del totale, seguita dall’ospitalità (34%) e dai trasporti (19%), a conferma del fatto che il ciclismo ha un alto valore esperienziale legato alle risorse del territorio.

A fare i conti dell’impatto economico del Tour è Data Appeal, società del gruppo Almawave specializzata nella raccolta e nell’elaborazione dei dati raccolti in rete. I dati sono stati presentati da Mirko Lalli, founder della società, nell’ambito di Becycle, la manifestazione di Pitti Immagine dedicata alla bicicletta come lifestyle, la cui prima edizione si è svolta alla Leopolda di Firenze proprio alla vigilia della partenza del Tour.

Quella del capoluogo toscano, dove la scommessa sulla corsa gialla era diventato tema di scontro nella recente campagna elettorale, sembra alla fine una scelta che paga, con una ricaduta economica stimata in 54 milioni di dollari con l’arrivo di 780mila persone per l’occasione.

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