Prevalgono i lavoratori stranieri: sono quasi 7 su 10

La composizione dei lavoratori per nazionalità evidenzia una netta forte prevalenza di lavoratori stranieri, che nel 2023 rappresentano il 68,9% del totale, quota che conferma il trend decrescente iniziato nel 2022. Nell’ultimo anno, infatti, il numero dei lavoratori stranieri è diminuito del -8,3% rispetto al 2022. Calano anche i lavoratori italiani con una flessione pari al -5,8%.

Rispetto alla zona di provenienza nel 2023 l’Europa dell’Est continua ad essere la zona geografica da cui proviene la maggior parte dei lavoratori domestici con 297.373 lavoratori, pari al 35,7% del totale dei lavoratori domestici, seguiti dai 259.689 lavoratori di cittadinanza italiana (31,1%), dai lavoratori del Sud America (8,1%) e dell’Asia Orientale (5,8%). Dieci anni fa la quota di lavoratori dell’Est europeo era pari a 45,4% contro il 23,4% dei lavoratori italiani.

Nella distribuzione geografica il 30,7% è impiegato nel Nord Ovest

Nella distribuzione geografica dei lavoratori domestici emerge il Nord Ovest con il 30,7%, segue il Centro con il 27,6%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole con l’9,6%. A livello regionale i lavoratori domestici italiani diminuiscono in tutte le regioni, in modo particolare in Molise (-11,6%), Calabria (-11,2%) e Campania (-9,5%), come i lavoratori domestici stranieri che fanno registrare i maggiori decrementi in Calabria (-13,1%), Puglia (-12,5%) e Campania (-12,3%).

La fascia di retribuzione più diffusa è da almeno 13mila euro annui

L’analisi dei dati sulle retribuzioni nel 2023 evidenzia che il maggior numero di lavoratori domestici percepisce 13mila euro e oltre annui (144.039 lavoratori pari al 17,3% del totale). La stessa situazione si verifica sia per le femmine (17,4%), che per i maschi (16,2%). Segue la classe di retribuzione annua compresa tra mille e 1.999 euro (76.725 lavoratori).

Le femmine in media hanno una retribuzione più alta rispetto ai maschi, infatti sotto i 5mila euro l’anno si colloca il 41,6% dei domestici maschi, contro il 37,7% delle femmine.

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