Dopo i rinvii, a causa dei molti impegni istituzionali, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è giunto a Palazzo San Macuto a Roma intorno alle 10 di questa mattina per essere ascoltato dalla Commissione antimafia. Emiliano è chiamato a chiarire presunti intrecci fra la politica e la criminalità locale, al centro delle ultime inchieste giudiziarie a Bari.

La presidente Chiara Colosimo ha chiesto di sentirlo in particolare su due questioni: sull’aneddoto raccontato durante la manifestazione di piazza del 24 marzo nel quale Emiliano affermava di aver portato Decaro a incontrare la sorella del boss Capriati, e sulla presunta fuga di notizie, il 10 aprile scorso, in occasione dell’arresto (ai domiciliari) di Alfonsino Pisicchio e di suo fratello Enzo (detto Roberto). Quegli arresti erano stati pianificati per il lunedì successivo, ma furono eseguiti precipitosamente il mercoledì precedente, quando di punto in bianco Alfonso Pisicchio si dimise dal suo incarico di commissario dell’Arti Puglia, l’agenzia regionale per l’innovazione.

Quest’ultimo punto ha causato uno scontro verbale con la presidente Colosimo che ha chiesto conto a Emiliano dei presunti messaggi che il governatore avrebbe inviato all’ex assessore Alfonso Pisicchio invitandolo a dimettersi perché una inchiesta su di lui aveva subito un’accelerazione. Qualche ora dopo i presunti messaggi whatsapp Pisicchio è stato arrestato dalla guardia di finanza.   Colosimo ha chiesto se effettivamente siano stati inviati questi messaggi e da chi avrebbe ricevuto le informazioni sulle indagini e perché non ha denunciato la fuga di notizie. Emiliano ha risposto leggendo prima un comunicato stampa trasmesso a ridosso dell’arresto di Pisicchio, poi ha replicato sostenendo che la “domanda è incongrua rispetto all’oggetto dell’audizione”.   

“Non ho realizzato condotte non trasparenti – ha specificato – sono a disposizione della Procura se dovesse essere necessario un approfondimento”. E ha concluso: “Mi risulta leggendo la stampa che i messaggini sarebbero stati acquisiti dalla Procura, quindi l’unico soggetto che possa dare risposte è il procuratore della Repubblica che avete ascoltato”.

Per quanto riguarda la vicenda dell’incontro con la sorella del boss Emiliano ha detto: “Non escludo di aver dato dettagli sbagliati” durante il mio intervento sul palco e “se il sindaco di Bari Antonio Decaro dice di non essere stato presente “all’incontro con la sorella del boss di Bari Vecchia “probabilmente ha ragione lui”. 

“Io però – ha aggiunto – ricordo un episodio simile accaduto in piazza della Cattedrale, Antonio Decaro mi disse ‘vedi quelli sono stati’, con riferimento all’episodio” delle minacce a lui rivolte. “Io affrontai questi ragazzi e dissi ‘questo ingegnere è il mio assessore quindi non toccatelo, lasciatelo lavorare’. Lo stesso discorso che facevo a tutti”. E ha aggiunto: “Non siamo andati dalla polizia perché il racconto di Antonio Decaro non conteneva notizie di reato”.

 

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