“Fabbrica Europa”, il documento programmatico di Confindustria che contiene le proposte per un’Europa competitiva, in vista delle prossime elezioni Europee, è stato presentato nella sede di Unindustria a Roma, alla presenza di un gruppo di candidati della circoscrizione Centro Italia. Questi ultimi hanno anche risposto alle domande pervenute dalla platea composta da un centinaio di imprenditori intervenuti alla presentazione. Diversi gli argomenti trattati: le semplificazioni della normativa europea, la difficoltà per le imprese nel trovare manodopera qualificata, la digitalizzazione, la svolta green e il suo impatto sociale (con la necessità di mantenere la neutralità tecnologica), fino alle misure per il credito alternative al canale bancario e le risorse per le infrastrutture, tra cui i porti.

Industria al centro dell’Europa

Unindustria ha contribuito con osservazioni e proposte concrete al documento di Fabbrica Europa, che contiene una serie di raccomandazioni puntuali divise in dieci grandi capitoli, con un unico comun denominatore: rimettere l’industria al centro dell’agenda europea, costruendo una forte politica industriale che rilanci la competitività delle imprese. «Il documento di Confindustria “Fabbrica Europa” per le elezioni europee è un’esortazione da parte di Confindustria a rimettere l’industria al centro delle politiche europee – ha commentato Angelo Camilli Presidente di Unindustria – Il 70% della normativa italiana di riferimento ha origine dalle direttive europee e più del 50% dell’export italiano avviene nell’Ue».

Piano industriale per il Lazio

«Il messaggio di fondo – ha specificato Camilli – è l’urgenza di definire una vera e propria politica industriale europea che sostenga e valorizzi i comparti strategici della nostra industria e promuova, al contempo, regole e strumenti in grado di migliorare la competitività dei territori. Molti dei contenuti che abbiamo trasferito per l’elaborazione del documento sono i temi che abbiamo trattato nel piano industriale che presenteremo nei prossimi giorni al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca».

Rinascimento industriale

«Il Pil europeo, dieci anni fa, era il 90% di quello statunitense, e dieci anni dopo è il 65% di quello Usa. Abbiamo perso il Pil di Italia, Francia e Germania messe insieme, mentre gli altri sono cresciuti. Il Parlamento europeo che sarà eletto a giugno dovrà prendere decisioni vitali per il futuro dell’Europa. Per tornare ad essere competitivi – ha commentato Stefan Pan, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Europa – con il resto del mondo, il punto di partenza non può che essere il rafforzamento dell’Unione europea quale attore economico e politico globale, tale da portare ad un vero e proprio Rinascimento industriale nel continente. Le imprese hanno una funzione cruciale nella società, grazie alla loro capacità di produrre beni e servizi e di creare posti di lavoro di qualità. Ciò di cui hanno bisogno ora sono soluzioni concrete, ambiziose e “cantierabili”, le stesse che abbiamo voluto raccogliere in Fabbrica Europa».

Gli investimenti

«Abbiamo sempre più bisogno di un’Europa unita e coesa in grado di implementare adeguate politiche per la competitività, – ha commentato Vito Grassi Vicepresidente di Confindustria e Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale di Confindustria – per intraprendere un nuovo cammino di sviluppo sempre più coeso. In questo senso, sarà importante che le politiche di investimento dell’Unione europea dei prossimi anni siano la sintesi dei punti di forza di PNRR e Politica di coesione: per il PNRR, l’attenzione all’efficienza e ai risultati effettivamente raggiunti; per la Politica di coesione, il ruolo centrale dei territori nella definizione dei fabbisogni di spesa e nella declinazione in concreto delle linee di investimento. In questo modo l’Ue potrà sempre più proiettata per rispondere direttamente ai bisogni di cittadini e imprese e colmare i divari territoriali».

Condividere.
Exit mobile version