Il piano industriale conta su un uso massiccio della cassa integrazione. Ritiene di potere salire nel secondo semestre di quest’anno a un output di due milioni di tonnellate. Considera in prospettiva utile un mix fra altoforno e forni elettrici. In una fase transitoria, nel 2025, pensa di potere arrivare a 5 milioni di tonnellate con due altoforni (Afo 1 e Afo 2) per poi salire – fra il 2026 e il 2027 – a sei milioni di tonnellate: allo spegnimento di Afo 1 e Afo 2, sarà l’altoforno 4 a provvedere alla produzione di due milioni di tonnellate, da unire all’opera di due forni elettrici che, insieme, realizzeranno altri quattro milioni di tonnellate.

A Genova è stato ripristinato il ciclo della banda stagnata. A Taranto si lavora per riportare a regime l’altoforno 4, l’unico in marcia, benché al 70% delle potenzialità (4.500 tonnellate di ghisa al giorno). Ci vorranno dalle quattro alle cinque settimane per far risalire la produzione di quest’impianto. Dopodiché si passerà alla riattivazione dell’altoforno 2, fermo da gennaio, mentre più critico sarà l’intervento sull’altoforno 1, fermo da agosto, di cui è necessario ricostruire il crogiolo. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria ha ripreso i contatti con i fornitori storici delle materie prime, essenziali per la regolarità della marcia degli impianti.

Lunedì 29 aprile, il Governo rivedrà i sindacati metalmeccanici, mentre il 7 maggio saranno i commissari a incontrare le sigle di categoria. Va aperta una nuova procedura di cassa integrazione, visto che per Novi Ligure e Cornigliano la cassa è scaduta a metà dello scorso mese.

In azienda, dopo l’insediamento del dg Giuseppe Cavalli, e il ritorno, a supporto del dg, di ex dirigenti storici come Salvatore De Felice e Ruggero Cola, altri ruoli operativi potrebbero essere toccati. Dall’8 aprile la prima linea è stata riorganizzata con l’innesto di Claudio Picucci alla direzione delle Risorse Umane, Giuseppe Viola CFO, Daniele Rossi direttore Acquisti, Nicola Pozza responsabile degli Acquisti delle materie prime, Giulia Costagliola D’Abele agli Affari Legali, Andrea Paolo Colombo ai Servizi di Supporto. Sono usciti Fabio Montin e Domenico Ponzio, agli Affari Legali e agli Acquisti ai tempi di Lucia Morselli, e se ne è andato Adolfo Buffo, dirigente storico in pensione richiamato con un contratto da Morselli per incarichi fiduciari.

Il 19 aprile è ripreso a Taranto in Corte d’Appello – ed è stato rinviato al 17 maggio dopo la costituzione delle parti – il processo “Ambiente Svenduto” contro la vecchia gestione Riva. Coinvolti anche ex amministratori, tra cui l’ex governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. Imputate 39 persone fisiche, tra cui Nicola e Fabio Riva, e tre società. Si punta a chiudere il secondo grado entro l’anno. Il processo di Assise a Taranto si era concluso, dopo 330 udienze, a maggio 2021 con 26 condanne nei confronti di proprietari, dirigenti e manager della fabbrica e politici per 270 anni di carcere. In un contesto tanto complesso, gli occhi sono puntati anche sulla Procura di Milano, dopo che il Tribunale ha dichiarato lo stato di insolvenza di Acciaierie d’Italia.

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