Dopo un confronto serrato tra i tecnici che è andato avanti per tutto il fine settimana, arriva l’accordo, ancorché minimo, sul blocco alle nuove installazioni fotovoltaiche con moduli a terra inserito nel decreto sulle emergenze per l’agricoltura approvato ieri dal Consiglio dei ministri e firmato dal titolare dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Uno stop inizialmente non concordato con il collega dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e molto criticato dalle associazioni di settore (da Italia Solare a Elettricità Futura, fino a Utilitalia) che ne contestano le pesanti ricadute sullo sviluppo delle rinnovabili.

Alla fine, però, tra i due ministeri si trova un’intesa che il ministro Lollobrigida, nella conferenza stampa seguita al Cdm sintetizza così. «Con il provvedimento mettiamo fine all’installazione selvaggia di fotovoltaico a terra e interveniamo con pragmatismo salvaguardando alcune aree».

Il compromesso individuato stoppa l’installazione di pannelli a terra nei terreni produttivi consentendo, invece, lo sviluppo delle rinnovabili in aree come cave o miniere cessate, ma anche nei terreni nella disponibilità del gruppo Fs o dei gestori aeroportuali, come pure quelle interne agli impianti industriali o agli stabilimenti produttivi, comprese quelle aree entro un perimetro di 500 metri dai predetti ambienti o stabilimenti. Via libera, poi, a nuovi impianti green anche nelle aree adiacenti alla rete autostradale, entro i 300 metri e nei siti su cui già insistono impianti per rifacimento, modifica o revisione senza ulteriore occupazione di suolo.

Con la riformulazione, cui hanno lavorato i tecnici, vengono poi salvaguardati i procedimenti già autorizzati, ma «servirà una procedura per valutare cosa includere e cosa no» spiega al termine del Cdm Pichetto Fratin dopo aver chiarito che con il decreto vengono salvaguardati anche gli investimenti previsti nel Pnrr, in particolare quelli legati alle comunità energetiche rinnovabili (Cer). Lo stop, si legge infatti nel Dl, «non si applica nel caso in cui gli impianti con moduli a terra siano oggetto di configurazioni di autoconsumo e Cer». Nulla toglie, assicura poi l’esponente di Forza italia, «al fatto che il Pniec al 2030 rimanga lo stesso con un obiettivo di rinnovabili sul fronte solare di circa 38 gigawatt». Che, nei piani del Mase, dovrebbero arrivare dal fotovoltaico nelle aree agricole, con un’occupazione dello 0,35% della superficie agricola totale.

Il decreto del Governo introdotto una serie di interventi di carattere emergenziale per sostenere le imprese agricole in difficoltà. Il capitolo più importante è la moratoria sui mutui per le aziende agricole che, tra guerre, esclalation dei costi produttivi e inflazione, hanno subito nel 2023 un taglio del proprio volume d’affari di almeno il 20%. Le risorse garantiranno una moratoria di un anno sui mutui contratti dalle imprese e le aiuteranno a fronteggiare gli interessi.

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