Tecnici al lavoro per trovare una mediazione e ricomporre così le fibrillazioni che hanno attraversato il governo dopo la scelta del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, di stoppare, attraverso il nuovo decreto, atteso lunedì in Consiglio dei ministri, le nuove installazioni fotovoltaiche con moduli a terra sui terreni agricoli.

Una battuta d’arresto che ha provocato l’irritazione del collega dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il forzista Gilberto Pichetto Fratin, spiazzato dalla mancata condivisione del provvedimento. Su cui sta cercando in queste ore una mediazione dopo che il titolare del Mase ha aperto un canale di dialogo con l’altra sponda e ha parlato di «interlocuzione in corso» per individuare «la migliore formulazione» che accontenti tutte le parti in causa.

Lollobrigida: nessuna divergenza con il ministro Pichetto

A gettare acqua sul fuoco è intervenuto poi anche il ministro Lollobrigida che, interpellato a margine della 1/a tappa del Giro E-24, ha negato qualsiasi dissidio con il collega di governo. «Io e Pichetto non solo siamo colleghi, siamo amici e ci sentiamo costantemente. È uscito che ci siano divergenze tra me e lui, ma non c’è alcun tipo di fondamento. Pichetto da agricoltore sa bene quanto è rilevante la tutela del territorio; noi non vietiamo la produzione di energia solare, il ministero ha finanziato solo quest’anno 13.500 aziende e arriveremo a 26mila per mettere i pannelli solari su aree come tetti delle stalle e delle industrie ma senza macchie nere a terra».

La posizione di Coldiretti

Il riferimento del ministro è al possibile consumo di suolo collegato alle nuove installazioni rinnovabili su cui Lollobrigida ha l’appoggio di una delle principali associazioni del comparto agricolo, Coldiretti, che, anche ieri è tornata a ribadire la sua posizione. «Per tutelare l’agricoltura nazionale – scrive l’associazione degli agricoltori – occorre anche un deciso stop al fotovoltaico selvaggio, con la copertura di intere aree agricole produttive con distese di ettari di pannelli a terra. Coldiretti non è contro le rinnovabili, come dimostra anche la forte partecipazione alla misura del Pnnr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine».

La levata di scudi di Elettricità Futura e Utilitalia

Diversa la visione, invece, delle associazioni del settore energetico con Elettricità Futura e Utilitalia che già ieri avevano inviato per mano dei due presidenti, Agostino Re Rebaudengo e Filippo Brandolini, una missiva al ministro Pichetto Fratin e allo stesso Lollobrigida per evidenziare le possibile conseguenze legate al blocco contenuto nella bozza del decreto e che porterebbero allo stop dell’80% dei progetti già autorizzati. Mentre Italia Solare ha stimato in 60 miliardi le possibili perdite derivanti dalla battuta d’arresto tra investimenti che rischiano di restare al palo e mancati introiti da imposte e compensazioni ai Comuni.

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