La messa in piazza San Pietro che ha concluso la Giornata Mondiale dei Bambini ha visto la presenza di oltre 50 mila persone. Il Papa non ha letto l’omelia ma ha parlato a braccio in una sorta di dialogo con i piccoli, parlando di perdono e di fede. Ma è stato lo show finale di Roberto Benigni, che ha parlato per 23 minuti a rappresentare la nota che ha contraddistinto la fase finale dell’evento. All’inizio il comico è andato a baciare il Papa e ha detto: «Quasi quasi per le prossime elezioni mi presento io, insieme a lei, facciamo insieme il campo largo. Mettiamo sulla scheda il nome Jorge Mario Bergoglio, detto Francesco: vinciamo subito».

Benigni saluta la premier Meloni, in prima fila, e la chiama «signor presidente…»

In piazza presenta la premier Giorgia Meloni (con la figlia) che prima della messa è stata salutata dal Papa. Accanto a lei in sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Anche Benigni l’ha salutata: «Un saluto affettuoso a tutti i bambini, ai malati, alle mamme, ai babbi, ai nonni, agli accompagnatori, ai cardinali, alle persone importanti, al sindaco di Roma, al signor presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ho salutato quelli importanti… non manca nessuno… C’è qualcun altro da salutare?». Ma è con il Papa che il premio Oscar scherza: «Santità! Ma lei è qui, a portata di mano e di cuore, vorrei stringerla, baciarla, non so come dimostrarle affetto, amore, potrei ballare un tango qua davanti. Ma prima di entrare due guardie svizzere mi hanno detto: lei può fare qualsiasi cosa qui, solo una cosa non può fare, toccare il Papa. Ma da quando me l’hanno detto ho voglia di fare solo quello», ha aggiunto. «Un bacio però glielo posso dare, a che servono i baci se non si danno? È un bacio che arriva da tutti loro, che ne vale centomila”, aggiunge prima di avvicinarsi a Francesco e di baciarlo.

Francesco: dobbiamo avere l’umiltà di chiedere perdono. Pregate per la pace

Come detto Bergoglio dopo il Vangelo sceglie, per la sua omelia, di non fare un discorso ma di instaurare un dialogo con i bambini a Piazza San Pietro, invitandoli a rispondere alle domande e a ripetere i concetti. «Non dimenticate questo: Gesù perdona tutto e perdona sempre – ha detto Papa Francesco – e noi dobbiamo avere l’umiltà di chiedere perdono». Poi ha aggiunto: «Noi siamo felici perché crediamo, la fede ci fa felici e crediamo in Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo» nel giorno in cui la Chiesa celebra la Trinità, un concetto che «non è facile», soprattutto quando si deve spiegare lo Spirito Santo. Papa Francesco, sempre rivolto ai bambini, ha concluso: «Pregate per noi, pregate per i genitori, pregate per i nonni, pregate per i bambini ammalati e soprattutto pregate per la pace perché non ci siano le guerre». Al termine della messa il Papa ha ringraziato gli organizzatori, in particolare padre Enzo Fortunato, coordinatore del’evento, e del vice, Aldo Cagnoli.

L’attore: «Magari tra voi c’è il prossimo Papa»

Ma certamente nel ricordo di molti resterà il monologo di Benigni, una prima assoluta di un intervento di un artista (comico) al termine di una messa a San Pietro. «Pieno di gioia come un cocomero», dice Benigni che sottolinea di trovarsi a suo agio in Vaticano, «lo stato più piccolo del mondo dove c’è l’ultimo più grande del mondo, incredibile», e spiega che da piccolo, quando gli chiedevano cosa volesse fare da grande, rispondeva «serio serio: il Papa. E tutti a sbellicarsi dalle risate. Allora decisi di fare il comico, se si fossero inginocchiati avrei fatto il papa». I bambini – sottolinea il premio Oscar – «sono il nostro futuro, la gioia di domani, una cosa meravigliosa. Magari in mezzo a voi c’è il nuovo Michelangelo, il nuovo Galileo, la nuova Rita Levi Montalcini. O magari c’è il nuovo papa, non si sa mai. Questa è la città del signore, il regno di Dio, tutto è possibile, anche che uno di voi diventi papa, magari il primo africano o asiatico della storia, o di Testaccio, e una donna, il primo papa donna della storia, pensate che roba».

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