Nel 2023 Kiton, azienda di Arzano (Napoli) specializzata in capi di alta sartoria da uomo e da donna, ha rilevato un terreno davanti alla propria storica sede. L’obiettivo: fare spazio alle attività di un’impresa che negli anni è cresciuta fino a superare i 200 milioni di fatturato e ad arrivare a 800 dipendenti. In vista di questi ampliamenti, Kiton assumerà personale a livello globale sia nei canali distributivi sia a livello corporate. «Costruiremo due realtà, una più logistica e una di produzione – spiega Maria Giovanna Paone, presidente di Kiton – e questo comporterà l’inserimento di nuove figure. Dal 1968 abbiamo avviato un processo di crescita sia quantitativo sia qualitativo dell’azienda».

Dalla scuola di sartoria al controllo qualità

Parte (quasi) tutto dalla sartoria, che rappresenta il cuore dell’azienda e anche uno dei fattori che rendono l’attività di Kiton sostenibile: pochi capi, pochi scarti, prodotti con materiali d’eccellenza e in modo artigianale, fatti per durare. Un lavoro complesso, tanto che la formazione avviene in house. La scuola di Alta Sartoria di Kiton è nata 23 anni fa proprio per garantire all’azienda un bacino di professionisti di alto livello la cui carriera a volte si sviluppa oltre la sartoria in sé e per sé: «Capita che i sarti che formiamo vadano a lavorare in altre aree dell’azienda. Sono figure multitasking: alcuni hanno iniziato a lavorare nella produzione ma poi sono stati inseriti nel controllo qualità delle materie prime o dei capi finiti».

La spinta da sviluppo globale e innovazione

Nel segmento in cui opera Kiton la cura del dettaglio è importantissima e figure di questo tipo sono molto richieste. Lo stesso vale per venditori che conoscano il prodotto alla perfezione: «Abbiamo sarti che lavorano nei trunk show all’estero. Sono figure evolute». Anche business apparentemente tradizionali come quello di Kiton fanno leva sull’innovazione. Con, di conseguenza, personale che sappia applicare l’uso di tecnologie (come, per esempio, i software di modellistica, che ad oggi Kiton usa solo per il womenswear) all’abbigliamento. «Il passaggio da una produzione quasi su misura a una più “industrializzata” – chiosa Paone – implica la collaborazione con figure diverse come ingegneri o informatici».

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