A Perugia dopo un primo turno sul filo di lana, anche il ballottaggio è stato combattuto. Molti al voto per il secondo turno e, alla conclusione, ce l’ha fatta la candidata del centrosinistra Vittoria Ferdinandi a capo della coalizione “Alleanza per la Vittoria” e a scapito della candidata del centrodestra Margherita Scoccia che si è fermata al 47%.  Perugia torna “rossa” dopo 10 anni di amministrazioni di centrodestra. Per il centrosinistra e in particolare per il Pd di Elly Schlein, è questo il risultato che in prospettiva regionali viene considerato più promettente, benché l’ampio successo in chiave campo largo a Firenze e Bari, e la conquista di tutti e sei i capoluoghi di regione, costituisca un modello che i Dem vorrebbero esportare. Esattamente 10 anni va, il successo a Perugia del candidato sindaco di centrodestra Andrea Romizi, aveva aperto il vaso di pandora di una delle regioni rosse per antonomasia: da allora città dopo città, le amministrazioni erano passate al centrodestra. La trasformazione si era conclusa con la vittoria della leghista Donatella Tesei alle regionali dell’ottobre 2019, favorita anche dalle vicissitudini giudiziarie della precedente giunta a guida Pd. 

La neo sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, non ha dubbi: “abbiamo fatto un miracolo”, ha detto, parlando anche di “un inizio di una grande riscossa di una nuova cultura politica”. Parole, che sembrano guardare alle elezioni regionali che si terranno il prossimo ottobre: “il nostro progetto politico ha dimostrato questa grande novità, partiti, movimenti e forze civiche che si uniscono al di là di ogni schema di posizionamento, al di là di ogni appartenenza. Abbiamo dimostrato che questa coalizione, questa alleanza molto ampia, rappresenta per noi un elemento di ricchezza”. 

 

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Vittoria Ferdinandi parla ai sostenitori dopo la vittoria da Palazzo dei Priori a Perugia

Dunque l’ampiezza dello schieramento e per certi versi la sua disomogeneità è “una ricchezza”. Un messaggio ai partiti centristi di Renzi e Calenda che pongono veti a m5s. Proprio il coordinatore regionale dei pentastellati, Thomas de Luca, indica la citta come un “laboratorio nazionale”. Certo in Umbria il centrodestra si conferma a Gubbio, Orvieto e Foligno, a dimostrazione del suo radicamento. Ma con delle forbici che si sono ridotte all’osso.  A Foligno il candidato di centrodestra vince per soli 27 voti e a Orvieto il candidato del centrosinistra chiude al 49,1% dopo avere recuperato il 19 per cento di voti dal primo turno e senza alcun apparentamento. Ora l’appuntamento in Umbria è per le regionali del prossimo ottobre con un clima che appare certamente diverso da quello di cinque anni fa.

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Donatella Tesei, Presidente regione Umbria

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