“Ora ci dobbiamo muovere velocemente, e lo faremo”, ha detto Joe Biden oggi alla Casa Bianca dopo aver firmato la legge da 95 miliardi di dollari per gli aiuti all’Ucraina, ad Israele e Taiwan, affermando che ora “gli Stati Uniti manderanno a Kiev gli aiuti di cui hanno bisogno per continuare a combattere”. “Mi assicurerò che gli invii inizino subito – ha aggiunto – nelle prossime ore cominceremo ad inviare munizioni per la difesa aerea, per artiglieria, sistemi missilistici e veicoli blindati”. 

“Questo pacchetto è letteralmente un investimento non solo sui nostri nuovi amici, ma anche sulla nostra sicurezza”, ha poi proseguito il presidente americano nella conferenza stampa, seguita alla firma del pacchetto di aiuti militari ad Ucraina e Israele. “Stiamo inviando all’Ucraina attrezzature dalle nostre scorte e sostituiremo le nostre scorte con nuovi prodotti realizzati da aziende americane, qui in America” ha continuato Biden elencando gli invii e i luoghi che ne fabbricheranno nuovi: “i missili Patriot in Arizona, i Javelins in Alabama, i proiettili di artiglieria fabbricati in Ohio, Pennsylvania, Texas. In altre parole, stiamo aiutando l’Ucraina e allo stesso tempo investiamo nella nostra base industriale”.

“Se Putin attacca un alleato Nato  come sta attaccando l’Ucraina, non avremmo altra scelta che andare in loro aiuto, come hanno fatto con noi l’11 settembre”, ha poi detto il presidente Usa, riferendosi all’articolo 5 della difesa collettiva  dell’Alleanza Atlantica, finora invocato solo dopo gli attacchi del  2001 a New York e Washington da parte di Al Qaeda. Biden ha infatti espresso la sua convinzione che se “Putin riuscirà ad averla vinta in Ucraina, la sua prossima mossa sarebbe un attacco diretto ad un alleato Nato“.

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