Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto a New York con il proprio saluto la Conferenza delle Nazioni Unite sullo stato di attuazione di uno dei capitoli cruciali dell’agenda per un futuro più giusto e uno sviluppo sostenibile. Sotto i riflettori il cosiddetto Sdg 16, obiettivo 16, dedicato a “Pace, Giustizia e Istituzioni” appunto per il “sustainable development.” E il Presidente ha inaugurato i lavori con un’appello alla crescente urgenza della sfida da raccogliere perchè questa agenda non si areni, in un momento segnato da gravi ostacoli quali il “moltiplicarsi di drammatici conflitti”.

E’ un capitolo, quello riassunto nell’Sdg 16, che vede l’Italia particolarmente impegnata, con le precedenti quattro edizioni della conferenza ospitate a Roma. L’appuntamento del 2024 è stato organizzato dalla Rappresentanza permanente d’Italia presso il Palazzo di Vetro, dal segretariato dell’Onu e dall’Idlo, la International Development Law Organization. Mattarella, al suo arrivo al quartier generale dell’Onu, e’ stato accolto dal capo del Protocollo Beatrix Kania, dal vice Segretario Generale Amina Mohamed e dalla Presidente dell’Ecosoc (UN Economic and Social Council) e dall’ambasciatrice Paula Narvaez. La conferenza Sdg 16 ad alto livello coinvolge in tutto alcune centinaia di partecipanti e una trentina di speakers, con la presenza, oltre che di delegati, di esponenti di governi, organizzazioni globali, accademici e società civile. L’intento dichiarato: esaminare i progressi al cospetto delle tante e serie sfide al disegno di uno sviluppo sostenibile, a cominciare, nelle parole del documento introduttivo alla conferenza, dal “drammatico aumento di conflitti violenti”.

Mattarella ha invocato ”pace, inclusione, giustizia” quali “capisaldi irrinunciabili per lo sviluppo sostenibile di ogni Paese e di ogni società e mi piace sottolineare come siano principi portanti dell’ordinamento costituzionale italiano”. E ha aggiunto: “Una decisa accelerazione verso il raggiungimento dei nostri obiettivi comuni appare imprescindibile”. Un’accelerazione resa tanto più necessaria per la difficoltà degli ostacoli: “Ci troviamo, purtroppo, in un contesto più complesso di quanto avevamo potuto immaginare in precedenza”, ha sottolineato. “All’intensificarsi degli effetti negativi del cambiamento climatico si aggiunge il proliferare di drammatici conflitti che allontanano dal dare priorità all’agenda stessa”. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: “Le conseguenze sono disastrose: allo stato attuale solo una modestissima percentuale degli obiettivi dell’Agenda 2030 sarebbe raggiungibile nei tempi dati.Il lavoro che attende questa Conferenza preparatoria sarà prezioso, come avvenuto per le precedenti edizioni di Roma, in particolare in vista del “Summit per il Futuro”, previsto il prossimo settembre”. Agenda 2030 è quella per lo sviluppo sostenibile.

Sui conflitti Mattarella si è soffermato ulteriormente: “Viviamo in un’epoca con il maggior numero di conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale che divorano enorme risorse nella corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo”.Ciò significa che “l’appello alla costruzione delle condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti non potrebbe essere più necessario e urgente”.

Ma non basta. “Fronteggiamo oggi un pericolo ulteriore che mina il rapporto di fiducia con le istituzioni e tra i Paesi, quello della disinformazione”, ha continuato. “E’ di venerdì scorso la Giornata mondiale per la libertà di stampa che ammonisce, ogni anno, sul valore della libertà d’informazione per il mantenimento della democrazia. Temi come l’accesso all’informazione, la libertà di espressione, la tutela della privacy, appartengono, a buon diritto, alle mete incluse nell’Obiettivo 16, oggetto di questa discussione.

Condividere.
Exit mobile version