L’Italia apprezza che il Meccanismo europeo di stabilità abbia aperto una discussione sugli strumenti finanziari e in qualche modo sull’evoluzione futura della sua missione. È quanto il ministero dell’economia fa sapere alla stampa. Il ministro Giorgetti, indicano fonti Mef, ritiene “positivo” il rapporto presentato dal responsabile del Mes Pierre Gramegna perché emerge “la disponibilità ad allargare gli orizzonti: se fosse esplicitata la volontà politica unanime di trasformare il Mes, si aprirebbe una strada interessante per aprire una discussione in Italia”. Le stesse fonti indicano che il ministro ha fatto presente di nuovo agli altri ministri finanziari dell’area euro che “attualmente non c’è una maggioranza in parlamento per la ratifica del trattato”. L’Italia vorrebbe si andasse oltre la questione delle fasi indicate dall’Eurogruppo finora: prima si completa la ratifica (con un voto del parlamento italiano) e poi si pensa al ruolo futuro del Mes. Il lavoro di riflessione a livello tecnico in corso può invece essere utilizzato per chiarire la direzione di marcia di questa sorta di “fondo sovrano” intergovernativo per andare oltre l’attuale ruolo di “backstop” finanziario per gli Stati membri. L’obiettivo del rapporto del Mes è valutare gli attuali strumenti e nello stesso tempo offrire all’Italia una base di analisi per chiarire le loro potenzialità. Favorendo in definitiva la ratifica del trattato respinta a dicembre.

Al Mes Giorgetti solleva tema del trattamento Italia in Ue

Le stesse fonti del Mef informano che Giorgetti, nel corso del suo intervento alla riunione del board dei governatori Mes (si tratta dei ministri finanziari), ha tenuto a precisare che “quanto accade a Bruxelles influisce su tutto il resto” riferendosi a quanto emerso nell’ultimo Consiglio europeo sulle nomine ai vertici Ue, che ha visto l’isolamento della premier Giorgia Meloni. Giorgetti, aggiungono le fonti, “ha indicato che il trattamento riservato all’Italia, in quanto Paese fondatore dell’Europa, economicamente importante, non può essere estromesso in questo modo da scelte politiche importanti”.

Gramegna: Giorgetti non ha menzionato trattamento Italia

Un riferimento che innesca un botta e risposta. «Senza citare precisamente che cosa il ministro Giorgetti abbia detto o non detto» durante il board del Mes, sottolinea il direttore generale del Mes Pierre Gramegna rispondendo ad una specifica domanda in conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo, «non sono state menzionate» tematiche relative al trattamento riservato all’Italia a Bruxelles.

Giorgetti conferma considerazioni su trattamento Italia

Ma Giorgetti tiene il punto. Il ministro, si legge in una nota del Mef , «pur rammaricato per l’evidente equivoco, conferma di aver fatto riferimento, nel corso dell’assemblea del Mes, al trattamento riservato all’Italia a Bruxelles sottolineando che questo non agevola sereni confronti politici».

Italia chiede impegno a trasformare il Mes: sarebbe “strada interessante per discussione

Per quanto riguarda il Mes, Giorgetti ha apprezzato “dal punto di vista tecnico la relazione di Gramegna, le aperture fatte sul futuro che può avere il Meccanismo”. D’altra parte “anche l’Italia ha auspicato che il Mes si potesse occupare anche di altri aspetti come difesa, sicurezza”. Tra le possibili missioni il Mef evoca anche gli aiuti all’Ucraina. Le stesse fonti sottolineano che favorevoli ad aprire una fase nuova sono diversi paesi come Francia e Spagna, rilevando in ogni caso che c’è anche un fronte del “no” di cui fanno parte Germania, Austria e Finlandia. Per questo il Mef precisa che per cambiare la discussione in Italia sul Mes è necessario un impegno “unanime” dei ministri.

Condividere.
Exit mobile version