Prima dell’avvio dei lavori del Consiglio europeo previsti i pre-vertici di Ppe, Pse e Liberali che costituiscono al momento la cosiddetta maggioranza Ursula

di Nicola Barone

«Non c’è ancora alcuna decisione sul voto dell’Italia» sui top jobs Ue, «le trattative devono ancora iniziare». Così il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani al suo arrivo al pre-vertice del Ppe. «La mia è una propensione favorevole senza alcuna apertura ai Verdi. Certamente io sono molto perplesso sulla durata dei 5 anni per il presidente del Consiglio europeo» in quota socialista».

La partita sulle nomine

All’incontro che si apre nel primo pomeriggio di oggi a Bruxelles sono in discussione le nomine delle più alte cariche europee per i prossimi cinque anni. Sul tavolo dei leader la proposta messa a punto dai negoziatori di popolari, socialisti e liberali per affidare a Ursula von der Leyen – in quota Ppe – un secondo mandato alla guida della Commissione europea. La designazione di von der Leyen fa parte di un pacchetto che prevede anche la scelta del socialista ed ex premier portoghese Antonio Costa per la presidenza del Consiglio Europeo e della premier liberale estone Kaja Kallas per la carica di alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza.

Roma contesta il metodo

Ancora un’incognita la posizione che assumerà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ieri, durante i suoi interventi in Parlamento, ha criticato apertamente il metodo con cui si è arrivati alla designazione dei tre candidati. Prima dell’avvio dei lavori del Consiglio europeo previsti i pre-vertici delle tre famiglie politiche (Ppe, Pse e Liberali) che costituiscono al momento la cosiddetta maggioranza Ursula e a cui interverranno i leader e i principali esponenti di spicco nazionali.

Condividere.
Exit mobile version