L’Agenzia spaziale europea (Esa) non ha dubbi: le cinque nuove immagini inviate a terra dal telescopio spaziale Euclid sono “senza precedenti” e rappresentano un “tesoro” di informazioni per gli astronomi a meno di un anno dal lancio della missione.

Per creare questi “scatti”, sono stati osservati 17 oggetti cosmici, dalle vicine nubi di gas e polvere ai lontani ammassi di galassie.

L’Esa ha pubblicato anche alcuni affascinanti “ritagli” delle cinque immagini principali, che permettono di osservare stelle e galassie ancora più nel dettaglio.

Il telescopio spaziale europeo arricchisce così il nostro “album” dell’universo con nuovi ritratti mozzafiato.

Immagini notevoli anche per la quantità di dati che contengono e che hanno richiesto appena 24 ore di osservazioni, meno dello 0,1% del tempo totale dedicato all’obiettivo principale della missione.

I primi risultati scientifici ottenuti sulla base di questi dati sono contenuti in 10 articoli disponibili su Arxiv, la piattaforma che rende accessibili gli studi non ancora sottoposti al vaglio della comunità scientifica.

Italia protagonista della missione

Euclid è uno dei programmi più ambiziosi a livello internazionale nel quale l’Italia, attraverso l’Agenzia spaziale italiana, l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, gioca un ruolo di protagonista coinvolgendo oltre duecento scienziate e scienziati provenienti da numerosi atenei (Università di Bologna, Ferrara, Genova, Padova, Trieste, la Statale di Milano e la Sapienza).

Grazie a questo fondamentale ruolo italiano il satellite Euclid ospita un telescopio a specchio di 1,2 metri di diametro e due strumenti scientifici, il Vis (VISible Instrument) e il Nisp (Near Infrared Spectrometer Photometer), che hanno l’obiettivo principale di osservare il cielo extragalattico con lo scopo di ottenere immagini con altissima risoluzione e misurare gli spettri di milioni di galassie. 

Il satellite Euclid è stata lanciata da Cape Canaveral in Florida il 1 luglio del 2023 a bordo di un vettore Falcon 9 di  SpaceX.

Uno degli scopi principali della missione di sei anni, spiega Stefano Dusini, che coordina la partecipazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in Euclid: “È studiare come energia oscura e materia oscura abbiano governato l’evoluzione dell’universo” che, al 95%, sembra essere composto “da queste due forme misteriose di energia e materia di cui sappiamo ancora poco o niente”.

I “ritratti”

Euclid ha immortalato con una nuova incredibile definizione la culla di stelle nella regione Messier 78 e il gruppo di galassie del Dorado, dove due di queste sono sul punto di fondersi. 

Due immagini ritraggono miliardi di stelle nei grandi ammassi Abell 2390 e Abell 2764, grandi depositi di materia oscura.

Un’altra immagine mostra NGC 6744, una delle galassie a spirale più grandi dell’Universo locale a più 30 milioni di anni luce dal nostro pianeta. L’ampio campo visivo del telescopio spaziale copre l’intera galassia, catturando non solo la struttura a spirale ma evidenziando anche i dettagli, come i filamenti di polveri simili a piume che emergono dai bracci della spirale.

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