Elena Beccalli assumerà dal 1° luglio il ruolo di Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il prossimo quadriennio 2024-2028. Nominata dal Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, che si è riunito oggi giovedì 20 giugno 2024, la professoressa Beccalli succede al professor Franco Anelli. È la prima donna a ricoprire questo incarico nella storia dell’Ateneo.

La decisione del Consiglio di Amministrazione giunge dopo che, lo scorso 22 maggio, i docenti dell’Ateneo nei 12 Consigli di Facoltà avevano designato la professoressa Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, con 636 preferenze su un totale di 685, corrispondenti a circa il 93% dei votanti.

«L’Università Cattolica del Sacro Cuore è per sua vocazione un Ateneo “universale”, dove il dialogo e il confronto sono aperti, liberi, interdisciplinari, orientati a creare reti e alleanze strategiche. Un’Università in grado di offrire – con rigore, creatività, coraggio – un contributo di pensiero alle questioni di frontiera, grazie al coordinamento delle numerose e qualificate iniziative della comunità accademica», ha detto la professoressa Beccalli nel ringraziare il corpo docente e il Consiglio di Amministrazione, che l’ha nominata alla guida dell’Ateneo.

«L’Università Cattolica deve avere la capacità di rinnovarsi, attuando un processo di innovazione che poggi su radici consolidate e riconosciute» poiché, ha aggiunto, «è chiamata a porsi come polo di riferimento, dalla forte proiezione internazionale, per una didattica e una ricerca di qualità, così da alimentare il circolo virtuoso tipico di una research university». L’intento ha continuato «è fare in modo che il nostro Ateneo sia un bacino naturale a cui possano attingere la società civile, le istituzioni, il mondo del lavoro e non da ultimo la Chiesa italiana e universale. Un modello che possa rappresentare la migliore università “per” il mondo».

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Guardando al futuro dei corsi di studio, la professoressa Beccalli ha messo in evidenza che «la riconoscibilità della qualità dell’offerta formativa punterà, con uno sguardo lungo, sul valore dell’ibridazione interdisciplinare dei percorsi di studio e sull’innovatività richiesta dalle trasformazioni sociali e del mondo del lavoro. Il tutto avendo come prioritari, nel solco della nostra tradizione, la cura dello studente e la valorizzazione della sua esperienza di studio in spazi accoglienti, belli, funzionali e tecnologicamente all’avanguardia».

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