Nel giorno in cui viene raggiunto l’anno dal suo rilascio, «Musei Italiani», l’app ufficiale che gestisce una serie di servizi dei luoghi della cultura statali in tutto il territorio nazionale, celebra una storia di imperiosa crescita. Il sistema si è arricchito di un numero sempre maggiore di strutture e, per quelle presenti sono disponibili informazioni sempre aggiornate e soprattutto la possibilità di acquisto online degli ingressi. Per la gestione della biglietteria, 130 di questi oltre 400 usufruiscono già oggi del sistema di gestione diretta offerto dalla piattaforma, progettato per integrarsi con eventuali sistemi di cassa fisica o totem digitali sul posto e privo di costi di intermediazione. Un’innovazione importante, si è fatto notare nel corso della presentazione al ministero della Cultura, «se consideriamo che la gran parte di questi non aveva mai avuto la possibilità di gestire – e quindi di istituire – un biglietto di ingresso, oppure non aveva alcuna forma di e-ticketing o di pagamento elettronico sul posto».

MiC, accanto a tutela mettere la valorizzazione

«L’app rappresenta un’ulteriore tappa nel segno della modernizzazione e della digitalizzazione, che è tra gli obiettivi che affidati dall’Unione europea», sintetizza il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. «Negli ultimi anni i musei italiani sono enormemente cresciuti come qualità dell’offerta. Avevano già un valore intrinseco ovviamente, ma al loro valore storico noi abbiamo abbinato la qualità dell’offerta, perché un museo deve essere anche fruibile. Accanto alla tutela bisogna dunque mettere la valorizzazione». E i dati dimostrano che il sistema dà frutti: nel 2023 sono infatti aumentati quasi esponenzialmente sia visitatori che introiti. Il trend in crescita mostra infatti, nei dati del Mic, che il 2023 si è chiuso con quasi 314 milioni di euro di introiti e oltre 57 milioni di visitatori, ovvero +22,68% rispetto al 2022.

Appplicazione con Pnrr accessibilità

Nell’app sono inseriti 406 musei e luoghi della cultura nazionali, nota dal canto suo il direttore generale dei musei Massimo Osanna, «e di questi ben 130 hanno possibilità di acquisto diretto, cioè senza concessionario». Si tratta di una piccola «rivoluzione» del ministero in linea con l’indirizzo politico del ministro Sangiuliano, che ha rilevato la situazione di gratuità di moltissimi luoghi. Ciò «non era una questione di democrazia, ma dovuto al fatto che questi luoghi non erano considerati. Pagare un biglietto significa anche avere più risorse per quei musei». L’applicazione è finanziata completamente dal Pnrr accessibilità: «è uno dei suoi frutti più maturi», aggiunge Osanna. «Progressivamente vi potranno entrare tutti i musei, anche quelli non statali, perché è concepita per tutto il sistema museale italiano, costituito da circa 4.700 musei».

Colosseo il più visitato in Italia, poi Pantheon e Uffizi

Il Parco Archeologico del Colosseo con Palatino e Foro Romano è il luogo della cultura più visto nel 2023 con 12.298.246 visitatori. Al secondo posto si piazza il Pantheon che nel primo semestre del 2023 era ancora con ingresso gratuito (5.196.106). Terzo posto per Galleria degli Uffizi con 5.138.588 visitatori. Seguono nella top ten: il Parco Archeologico di Pompei 4.087.164, Galleria dell’Accademia di Firenze 2.013.914, Castel Sant’Angelo 1.321.834, Museo Egizio di Torino 1.061.157, Reggia di Caserta 934.029, Villa Adriana e Villa d’Este 748.656, Vittoriano e Palazzo Venezia 639.744.

Sangiuliano: siamo generosi con i musei gratuiti

«Siamo generosi con i musei gratuiti, come per il caso delle domeniche ma anche delle festività nazionali, «i giovani non pagano» sotto i 15 anni e ci sono le categorie protette. Il ministro Sangiuliano, nel corso della conferenza stampa invita «i colleghi giornalisti» a fare una comparazione con le altre nazioni europee. «Per il resto dobbiamo far pagare il biglietto», anche per «garantire risorse allo stesso museo». E chiude con un esempio singolare. «Io ho fatto pagare il biglietto del Pantheon ad Elon Musk, ma se non lo paga lui chi lo deve pagare?».

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