Cala in Italia la raccolta dei rifiuti elettronici (Raee): nel 2023 è stato intercettato il 30,24% dell’immesso al consumo, un risultato lontano dal target europeo del 65% richiesto dalla direttiva europea 2012/19 recepita dal dl 49/2014. Il report 2023 del Centro di Coordinamento Raee, basato sulle dichiarazioni annuali degli impianti di trattamento, certifica come lo scorso anno siano state avviate a recupero 510.708 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, il 4,6% in meno rispetto ai quantitativi dichiarati nel 2022.

Rifiuti professionali a -9,2%

Quasi il 72% dei volumi trattati (366.909 tonnellate) sono di provenienza domestica, mentre il restante 28% (143.798 tonnellate) è composto dai cosiddetti Raee professionali. Rispetto al 2022, i risultati di entrambe le tipologie risultano in flessione: i rifiuti domestici registrano il -2,6%, mentre quelli professionali il -9,2%.

Con 127.056 tonnellate raccolte, il raggruppamento dei grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie) si dimostra quello con l’incidenza maggiore (34,6%), seguono apparecchiature per lo scambio di temperatura dei fluidi (frigoriferi, congelatori, condizionatori) con 105.273 tonnellate (28,7%) e prodotti di elettronica di consumo (aspirapolveri, ferri da stiro, telefoni cellulari) con 81.748 tonnellate (22,3%). Più contenuta, oltre che in calo rispetto agli anni precedenti, l’incidenza di tv e monitor che raccoglie 49.174 tonnellate (13,4%).

Presto nuovi controlli

Nel triennio 2020-2022 l’immesso medio è stato di 1.688.742 tonnellate di Raee, in crescita del 7,3% rispetto al pari periodo precedente. I volumi raccolti e trattati invece sono calati del 4,6% rispetto al 2022, di conseguenza il tasso di raccolta si è ridotto, acuendo ulteriormente il trend di decrescita registrato dal 2019.

«Purtroppo, l’evidenza che emerge dal Report di gestione 2023 è una riduzione dei quantitativi complessivi di Raee avviati a trattamento, complice sicuramente una scorretta gestione di questi rifiuti da parte di operatori che si muovono al di fuori dei limiti di legge», commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento Raee: «Siamo però fiduciosi che il Comitato vigilanza e controllo, recentemente rinnovato dopo anni di assenza, attuerà in breve tempo tramite gli organi preposti i controlli necessari per contrastare questo fenomeno oggi doppiamente dannoso in considerazione degli investimenti in nuove dotazioni impiantistiche richieste dall’Ue e della domanda di maggiore indipendenza in fatto di approvvigionamento di materie prime critiche proprio tramite riciclaggio».

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