«Quando mi presentai all’ambasciata saudita per dire che avrei percorso il Quarto Vuoto, il deserto più arido del mondo, per 1.200 km in solitaria, tutti mi diedero del pazzo, eppure ci sono riuscito. È difficile spiegare e trasmettere qualcosa che ancora non c’è o non è avvenuto, ma è una questione di visione e non appena l’Expo del 2030 è stato assegnato a Riyadh, ho subito pernstao che avrei voluto dare vita a un altro progetto visionario come l’attraversamento del desrto, questa volta però a sostegno delle imprese italiane, soprattutto quelle più piccole, che in Arabia Saudita potranno trovare grandi opportunità di sviluppo».

Max Calderan è un esploratore e un imprenditore, esperto di Arabia Saudita, entrato nella storia quando il 2 febbraio 2020 attraversò in solitaria 1.200 km di sabbia imbattuta, mai attraversata a piedi o in auto da nessuno prima di lui, il Rub Al Khali dell’Arabia Saudita, dando vita alla Calderan Line che viene aggiunta nelle cartine geografiche della Penisola Araba e ufficializzato da Google Maps come ‘’Historical Landmark’’.

Un progetto visionario

Oggi ha ideato, assieme all’agenzia di comunicazione integrata Action Agency, e con la consulenza di Deloitte per l’innovazione, un nuovo progetto che prende le mosse da Expo Riyadh 2030, ma che va molto oltre, con l’obiettivo di favorire l’ingresso delle aziende italiane in Arabia Saudita, a partire da una visione e un modello di business nel quale «la conoscenza della cultura, della geopolitica e delle dinamiche relazionali del Saudi Arabia diventa l’asset fondante per il successo dei progetti», spiega Calderan.

Primo passo di questo progetto visionario – che punta a realizzare una «Green Line» nel deserto in occasione dell’expo, coinvolgendo in primis le aziende italiane – è stato l’evento Road to Riyadh tenutosi a Milano, prima tappa di avvicinamento delle imprese italiane a Expo 2030, nonché occasione per presentare il progetto di consulenza multidisciplinare ideato per guidare le imprese italiane su questo mercato.

Investimenti e innovazione

Un mercato in fase di grande apertura nei confronti dei Paesi occidentali e dell’Europa in particolare, come spiega Francesco Iervolino, Partner del network Deloitte Central Mediterranean. «Il governo saudita ha messo in campo importanti investimenti che vanno ben oltre il petrolio – dice Iervolino -. Ad esempio, solo per l’implementazione dell’intelligenza artificiale è stato stanziato un fondo da 100 miliardi di dollari per sostenere gli investimenti nei prossimi anni e altri 40 milioni a favore delle aziende che vorranno fare progettualità da qui al 2030». Gli investimenti fatti su progetti innovativi hanno protato il Paese a scalare 20 posizioni del Global Innovation Index in appena quattro anni.

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