«La forza del Salone è che dà a tutti l’opportunità di crescere, alle aziende già grandi e consolidate come a quelle più piccole, che qui possono incontrare operatori di tutti i mercati e non solo i buyer e gli architetti, ma anche i protagonisti di settori come la nautica o l’hospitality, aprendo nuovi canali di sviluppo».

In attesa di conoscere i dati finali del Salone del Mobile, che saranno comunicati questo pomeriggio, la presidente Maria Porro traccia un bilancio più che positivo di questa 62esima edizione, in cui tanti espositori (circa 1.950) e tantissimi operatori da tutto il mondo hanno investito per partecipare nonostante il momento difficile di mercato, a dimostrazione «dell’importanza del Salone e della qualità dei marchi italiani», aggiunge Porro. Le code lunghissime ai tornelli e davanti agli stand non sono state solo una percezione di chi è venuto in fiera: le stime parlano di una crescita a doppia cifra delle presenze rispetto allo scorso anno (quando i visitatori furono più di 307mila), che dovrebebro superare quota 350mila. Un’edizione «oltre ogni aspettativa», commenta Claudio Feltrin di FederlegnoArredo.

Espositori soddisfatti per affluenza e contatti

La soddisfazione degli imprenditori è palbabile: «Se funziona il Salone, allora funziona anche il nostro sistema, perché ormai non è più solo una fiera, ma un grande evento che attrae a Milano tutto il mondo», dice Massimiliano Messina, presidente di Flou –. È tornata tutta l’Asia e anche i Paesi arabi, in particolare l’Arabia Saudita, che sta crescendo molto – spiega –. In questi mercati non funziona tanto il modello distributivo tramite rivenditori, quanto piuttosto quello dei grandi progetti per singoli clienti molto importanti che chiedono progetti completi, chiavi in mano, per ville di extra-lusso o alberghi.

Figure con cui difficilmente un’azienda può venire in contatto e il Salone del Mobile servo proprio a incontrare queste opportunità, ma anche a mettere in mostra, nei nostri stand, la capacità delle aziende italiane di provvedere alla realizzazione dell’intero progetto, non solo dei singoli prodotti». In effetti questa differenza si è vista, girando tra gli stand: sempre meno oggetti su un piedistallo e sempre più progetti, che esprimono la visione e lo stile di vita di un brand, declinati in tutti gli ambienti, spesso toccando anche gli aspetti architetturali, come porte boiserie.

È il caso di Molteni&C, azienda ammiraglia di Molteni Group, che proprio quest’anno al salone ha lanciato la sua nuova business unit riservata proprio a questi elementi strutturali. «Il Salone è importantissimo per poter raccontare ai nostri clienti questa novità e per farla capire abbiamo realizzato uno stand di 2mila metri quadrati in cui mettere in mostra, in modo concreto, quello che siamo in grado di fare e proporre al mercato», spiega il managing director del gruppo, Marco Piscitelli, che conferma la sensazione riportata da tanti imprenditori di una grande affluenza nello stand. «Anche un’azienda ormai grande come la nostra ha bisogno di incontrare nuovi clienti, perché dobbiamo raccontare al mercato la Molteni di oggi, che è diversa da quella di alcuni anni fa – aggiunge Piscitelli –. Avendo una gamma ormai così allargata di prodotti e soluzioni, abbiamo bisogno di partner sempre più coinvolti, che investano tanto sul nostro marchio».

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