«Poterò in Consiglio dei ministri entro il mese di maggio un provvedimento per regolarizzare e sanare tutte le piccole irregolarità interne che ci sono dentro alle mura domestiche». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, alla presentazione del suo libro, “Controvento”, sul palco con Roberto Vannacci al Tempio di Adriano. Il generale, candidato dalla Lega alle Europee, è salito sul palco assieme al leader leghista. Davanti a un muro di fotografi e operatori tv, Vannacci (in giacca e cravatta) e Salvini (senza cravatta), hanno posato qualche minuto per le foto.

Salvini: mi piace avere un generale per parlare di pace

«Mi piace avere un generale per parlare di pace: uno dei temi centrali del prossimo quinquennio in Europa sarà guerra o pace. Qualche leader europeo parla sciaguratamente di mandare nostri soldati a combattere fuori dai nostri confini: mai nel nostro nome un solo soldato italiano, europeo, a combattere e morire fuori dai confini. E magari il generale, che è esperto di difesa, dirà perché» ha detto il leader della Lega

«Le Europee non avranno influenza sul governo»

Per Salvini «le elezioni del 9 giugno non sono semplici elezioni. Ma non avranno la minima influenza sul governo italiano, che durerà tutti i cinque anni di legislatura. Non c’entra niente con rimpasto, presidenti di commissione, nomina degli enti… Però a livello europeo siamo su posizioni diverse, e spero che nessuno nel centrodestra perda l’occasione di un centrodestra unito come in Italia, magari dicendo ’preferisco Macron a Le Pen’»

«Più Europa ora è come dare marmellata a un diabetico»

«Più Europa ora è come dire a un diabetico ’facciamoci pane e marmellata» ha detto il leader della Lega.

Vannacci: l’Europa ci sta offrendo un mondo al contrario

«Patria, confini, sicurezza, identità, sovranità nazionale». Questi i valori per cui Roberto Vannacci si candida alle Europee, come lui stesso li ha scanditi alla sua prima uscita pubblica accanto a Matteo Salvini. «L’Europa ci sta offrendo un mondo al contrario. Stanno cercando di togliere tutti i simboli identitari. Non ci piace un’Europa in cui tutti siamo paccottiglia – ha aggiunto -: ci piace un’Europa forte, che ci faccia sentire di essere fieri di essere europei e italiani, di farci sentire che vale la pena di morire per l’Italia e per l’Europa. Oggi questo non è suscitato in quasi nessuno di noi»

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