Già da dopo l’estate e poi a partire dall’autunno, quando avremo approvato tutti i provvedimenti attuativi del decreto per abbattere le liste d’attesa, gli effetti cominceranno a farsi sentire e i cittadini finalmente aspetteranno meno per curarsi“. Ad affermarlo è il ministro della Salute, Orazio Schillaci. 

In un’intervista a ‘Il Sole 24 Ore’, si dice “certo” che il suo Dl – ora in Parlamento per la conversione in legge entro il 6 agosto – funzionerà “con l’aiuto di tutti”, anche degli italiani che oggi “nel 20% dei casi” non si presentano agli appuntamenti per visite ed esami: “Riceveranno una call 48 ore prima e potranno disdire, ma se confermano e non si presentano dovranno pagare il ticket”, avverte.     

Secondo un sondaggio sul piano anti liste d’attesa, realizzato dall’istituto Piepoli, tra le misure più apprezzate dai cittadini c’è l’attivazione della piattaforma per monitorare i tempi di attesa

“Fino ad oggi”, osserva il ministro, sulle attese in sanità “abbiamo avuto solo dati aneddotici. Se a un cittadino in una determinata regione veniva dato un appuntamento dopo un anno, la storia finiva sui giornali. Ma questo non significa che ovunque sia così. I cittadini hanno capito quanto sia importante avere dei dati veri in tempo reale, che ci consentiranno di intervenire lì dove le cose non funzionano: se in una regione per una cura si aspetta troppo, allora acquisteremo più prestazioni“.   

Un’altra misura chiave del decreto legge anti-attese è quella ribattezzata ‘salta code’. “Abbiamo appena fatto una riunione con le Regioni – riferisce il ministro – in modo che questo meccanismo funzioni nel miglior modo possibile. Noi vorremmo che quello che era un problema del cittadino venga risolto dal servizio sanitario. Ogni Cup si prenderà in carico il paziente garantendo la prestazione nei tempi giusti, se necessario pagando all’interno dello stesso ospedale la prestazione in libera professione intramoenia con le tariffe regolamentate, oppure ricorrendo al privato convenzionato”. Con quali fondi? Se i critici obiettano che il Dl è senza risorse, Schillaci assicura che “non è così. Abbiamo trovato i finanziamenti per la defiscalizzazione degli straordinari del personale”, ribadisce. “E poi ci sono ancora i fondi stanziati dal precedente Governo proprio per l’abbattimento delle liste d’attesa, che non stati spesi da tutte le Regioni. Infine, c’è l’impegno mio a trovare nuove risorse nella prossima legge di Bilancio, anche perché – rammenta il ministro –  oltre al decreto legge c’è anche un disegno di legge a cui vogliamo  dare piena attuazione”. 

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