Già nelle ore successive all’attacco dell’Iran contro Israele il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani ha sottolineato che l’Italia lavora per evitare una escalation del conflitto. «C’è una concentrazione alta di forze militari» nell’area tra il Medio Oriente e il Mar Rosso ha ricordato il responsabile della Farnesina. «L’Italia non è coinvolta in operazioni di attacco con la Marina ma certamente seguiamo la situazione con grande attenzione e sono in contatto costante con il ministro della Difesa e naturalmente con il presidente del Consiglio», ha spiegato Tajani.

Le indicazioni di Figliuolo in audizione

In occasione di una audizione tenuta la settimana scorsa davanti alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato il comandante del Covi (Comando operativo di vertice interforze), il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha fornito importanti indicazioni sulla presenza dei militari italiani in quelle aree di crisi. «In questo contesto caratterizzato da una congiuntura di diffusa instabilità – ha detto Figliuolo -, la recente crisi in Medio Oriente con il conflitto scoppiato a seguito dell’attacco di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre 2023 e la successiva propagazione nel Mar Rosso, hanno altresì esacerbato il rischio di polarizzazione della Comunità internazionale e confermato ancora una volta come gli effetti, anche in quadranti strategici meno vicini, possano generare conseguenze che interessano direttamente l’Italia, anche in diversi settori, non ultimo quello economico e commerciale».

Libano: missioni Unifil e Mibil

Se questo è lo scenario, il passo successivo per il responsabile del Covi è stato quello di scendere nel dettaglio delle singole missioni. Per quanto riguarda il Mediterraneo Orientale, Figliuolo ha sottolineato che «prosegue il significativo impegno delle nostre forze armate per la stabilizzazione e lo sviluppo del Libano, dove partecipiamo con un contingente di più di 1100 unità, 400 mezzi terrestri, 1 unità navale qualora richiesta dall’Onu nell’ambito della Maritime Task Force a guida tedesca e 7 assetti aerei nell’ambito della Missione UNIFIL e della missione bilaterale di addestramento delle Forze Armate libanesi denominata MIBIL». «La situazione resta tesa, anche dopo ieri – ha detto portavoce di Unifil, Andrea Tenenti – . Rimaniamo operativi e continuiamo a pattugliare la linea blu e l’area nel sud del Libano».

L’assistenza alla popolazione nell’ambito del conflitto tra Israele e Hamas

C’è popi un impegno a sostegno della popolazione civile colpita dallo scontro tra Israele e Hamas. In questo caso l’operazione di riferimento è “ Levante ”: attraverso un rafforzamento della presenza nel Mediterraneo Orientale, prevede l’impiego di un dispositivo militare per interventi umanitari a favore della popolazione palestinese della Striscia di Gaza, nonché il supporto ad eventuali operazioni di evacuazione di connazionali.

L’addestramento delle forze di sicurezza palestinesi

L’Italia partecipa a una missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi. la missione è svolta da unità dell’Arma dei Carabinieri, prevalentemente nell’area di Gerico. Al momento sono presenti 2 ufficiali dei Carabinieri con compiti di collegamento con lo staff dello United States Security Coordinator for Israel and Palestinian Authority in Gerusalemme.

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