Semaforo verde all’unanimità della Camera dei deputati con 227 sì alla proposta di legge del Pd per l’assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora. Il provvedimento ora passa all’esame del Senato. Il testo prevede l’avvio di una sperimentazione: i senzatetto potranno iscriversi nei registri delle Asl per avere per due anni, 2025 e 2026, un medico di famiglia o un pediatra per i minori. La sperimentazione riguarda 14 città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia). Stanziamento complessivo, un milione di euro l’anno (per due anni).

La Costituzione garantisce cure gratuite agli indigenti

Un testo del Pd, quindi dell’opposizione, fortemente sostenuto dalla maggioranza, su una misura richiesta da anni a gran voce dalle associazioni laiche e cattoliche che si occupano dell’assistenza dei senzatetto. Perchè pochi sanno che chi non dispone di una residenza non può avere l’assistenza sanitaria, in palese violazione dell’articolo 32 della Costituzione, che sul punto recita: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti».

Il relatore Furfaro: cambierà il meglio la vita di tante persone

«Confesso che poche volte nella mia vita mi sono sentito così orgoglioso. Questa legge – ha detto il primo firmatario e relatore Marco Furfaro (Pd) – cambierà in meglio la vita di tante persone. Sto parlando di padri di famiglia che si separano e finiscono a dormire in macchina, donne vittime di violenza che scappano di casa e vanno a vivere da amici, persone che perdono il lavoro e finiscono in strada e non hanno un tetto sopra la testa». Il testo, più volte sollecitato dalle associazioni che assistono i senzatetto, si occupa di trovare una soluzione per le cure sanitarie di chi per vari motivi perde la casa e, conseguentemente, la residenza, che è il primo passo per avere l’assistenza sanitaria. Così viene meno l’accesso alle cure, perché senza residenza non si può avere il medico di base, o l’assistenza ai Sert, o al consultorio o in un centro di salute mentale. «Non solo sei povero, non solo sei senza un tetto, lo Stato ti toglie pure il medico di base. E il pediatra ai bambini delle famiglie in difficoltà. Un dramma nel dramma insopportabile», ha sottolineato Furfaro.

All’inizio era prevista l’assegnazione di un medico di famiglia

Il testo nasce da un confronto fra maggioranza e opposizione durato più di un anno, a partire dall’aprile 2023 per individuare una platea di beneficiari compatibile con le risorse messe a disposizione dal governo. La proposta di legge originaria prevedeva di assegnare a tutti i senza dimora un medico di famiglia. Il costo si sarebbe aggirato intorno ai 4 milioni di euro.

Milano, coperte sulle statue per sensibilizzare sui senzatetto

Sperimentazione di due anni

Alla fine l’accordo con il governo e la maggioranza è stato quello di avviare una sperimentazione di due anni – per il 2025 e il 2026 – solo per le 14 città metropolitane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. Stanziamento complessivo di 2 milioni di euro.

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