Il 2023 per Siae è stato un anno record in termini di fatturato: 86,3 milioni in più rispetto al 2019 (miglior anno precedente) trainato dal diritto d’autore. In quest’ultimo caso gli introiti sono stati di 106 milioni superiori a quelli dell’anno precedente con una crescita del 18,5%. Quindi agli atti è stato messo un fatturato di 883,1 milioni: 91,1 in più rispetto alla chiusura del 2022.

Numeri, questi nel bilancio 2023, che lunedì 24 giugno 2024 ha avuto l’ok del Consiglio di sorveglianza Siae. E dai quali si legge in controluce tutta la ripresa dopo la fase di emergenza del Covid che ha portato in rosso la società di collecting: -29,8 milioni nel 2022 a fronte di 4,1 milioni di profitto, per 883,1 milioni di fatturato, del 2023.

Gli incassi sono stati spinti dall’attività della rete territoriale (400 milioni): mai così alta. Andando nel dettaglio del fatturato da diritto d’autore «la voce esecuzione, rappresentazione e recitazione – si legge nel documento Siae – ha raggiunto 305,3 milioni, registrando un incremento di 73,1 milioni (+31,5%) rispetto all’esercizio di confronto. Questo dato, oltre a testimoniare una significativa ripresa delle attività di spettacolo e intrattenimento dopo la crisi sanitaria, conferma un trend in ascesa per il settore».

Il direttore generale Siae, Matteo Fedeli

A questo vanno uniti un aumento di 7 milioni per i pubblici esercizi (42,7 milioni) e una crescita online (incassi per utilizzazioni licenziate in siti, blog, podcast, web radio o web tv) per 34,1 milioni (99,5 milioni) «principalmente imputabile all’incremento dei diritti musicali multi-territoriali e dei diritti audiovisivi». A parziale compensazione, c’è la contrazione di 14,7 milioni per gli incassi per le utilizzazioni licenziate nei programmi e trasmissioni radiotelevisive.

A fronte dell’attività di incasso dei diritti d’autore per conto degli associati e ripartizione agli aventi diritto, Siae trattiene una provvigione per ciascuna tipologia di diritto. L’aliquota provvigionale media 2023 a carico degli associati risulta pari al 14%, tendenzialmente in linea con l’esercizio precedente (14,1%).

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