Coppa Davis, Italia batte Cile 3-0: prima Arnaldi e Sonego ribaltano Garin e Jarry, poi il doppio completa l’impresa

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Casalecchio di Reno (Bologna) – Dopo il tracollo col Canada, inaspettato a dir poco, l’Italia s’è rialzata. Tre a zero al Cile e si respira. “Non molliamo mai”, ha detto dopo la mezzanotte

Filippo Volandri. Le sue scelte, tanto discusse mercoledì, stavolta hanno pagato. Sonego e Arnaldi, schierati in singolare, hanno issato il tricolore, poi lo stesso Sonego, in coppia con Musetti (a scapito di Bolelli, il più dopista di tutta la truppa) ha completato il suo show.

Dopo aver portato il punto del 2-0, è rimasto in campo altre 2 ore e 23 minuti. Iron man, il piemontese, protagonista di un pomeriggio da gladiatore. Complessivamente, e di fatto in modo consecutivo, ha giocato cinque ore, fra singolo e doppio. Boccata d’ossigeno fondamentale per l’Italia delle racchette, che domenica dovrà assolutamente superare la Svezia, compito che appare ampiamente alla portata, in attesa, questo sabato, di capire come finirà Canada-Cile. Fondamentale sarebbe, per gli azzurri, che s’imponessero i nord americani. Altrimenti il quadro si complica e neanche di poco.

Nel primo incontro Arnaldi aveva superato Garin, anche lui al terzo set. Onore a Filippo Volandri, le cui scelte erano state molto discusse mercoledì, per averlo schierato ed al ligure per aver debuttato (in singolo era la prima volta, dopo il doppio giocato due giorni fa con Bolelli contro il Canada) con un successo tutt’altro che scontato, davanti agli occhi di Matteo Berrettini, arrivato a tifare (come noto è infortunato) e sedutosi al fianco dei compagni. Opposto a un avversario esperto e rodato come Garin, Arnaldi è partito malissimo. Si vedeva che era spaventato, quando non terrorizzato. La prima di servizio che non entrava non l’ha aiutato, la fluidità del gioco non l’ha mai trovata e quando ha lasciato lì il primo set, con due soli giochi all’attivo, e senza aver mai spaventato Garin, era difficile ipotizzare una rimonta. La risalita, anzi, la riemersione, invece c’è stata, il break al decimo gioco gli è valso il secondo parziale, nel terzo decisivo è stato il quarto game, con un break strappato alla sesta palla break nel tripudio di una Unipol Arena, a Casalecchio, in verità ben lontana dall’essere esaurita. Arnaldi ha chiuso sul 6-3 al servizio ma aveva già avuto tre match point consecutivi sul 5-2. Dopo di lui è arrivata la battaglia del torinese. Sonego ha superato Jarry, numero 22 del mondo, al terzo set dopo aver perso il primo ed aver salvato, nel secondo, 4 match point. Una battaglia, che il torinese ha vinto con merito sfruttando, nel terzo set, un break decisivo nel terzo gioco, nel quale ha rimontato il cileno che sul suo servizio era salito a 40-0. “Indossare questa maglia è particolare, ti viene da tirar fuori tutto il cuore che hai, sono andato oltre gli ostacoli, contro un avversario incredibilmente bravo e moto in forma”. Il doppio si è protratto fino alla mezzanotte, Sonego ha a lungo retto la coppia, quando s’è svegliato Musetti i cileni sono calati. Conducevano 3-1 nel secondo, col servizio a disposizione, dopo essersi presi il tie break del primo set. Sembrava fossero padroni del campo, si sono sgonfiati, mentre l’Italia ha preso possesso della situazione. Ma c’è voluto un altro tiebreak per archiviare i conti e firmare il 3-0,

nell’ultimo e decisivo parziale, chiuso da due ace consecutivi di Musetti. Non c’è dubbio, il Cile, 47 anni dopo la Davis alzata in faccia a Pinochet nel ‘76, l’unica sin qui della nostra bacheca, continua a portare bene. Tanto più pensando che il Jarry piegato da Sonego è il nipote di quel Fillol che a Santiago perse il singolo contro Barazzutti e pure il doppio insieme a Cornejo, contro Bertolucci e Panatta. E sempre ieri, fosse ancora al mondo, sarebbe stato il compleanno di Mario Belardinelli. Che invece se ne andò nel 98. Il tennis azzurro però non l’ha certo dimenticato.

Arnaldi-Garin 2-6, 6-4, 6-3.
Sonego-Jarry 3-6, 7-5, 6-4

Musetti/Sonego b. Tabilo/Barrios 6-7, 6-3, 7-6

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