Tanto più che, come rileva lo stesso studio di The Trade Desk e YouGov, l’interesse degli italiani per lo streaming attraversa trasversalmente le diverse generazioni. Se, infatti, i più giovani della Gen Z (18-24 anni), negli ultimi 12 mesi hanno scelto nel 74% dei casi la Tv in streaming per guardare programmi, sport, telegiornali, film e serie, nel 64% YouTube e sorprendentemente con la stessa percentuale (64%) anche la Tv tradizionale, sono i Millennials (25-43 anni) a prendersi lo scettro come maggiori fruitori della Tv in streaming scelta l’80% delle volte, seguita (nell’indagine a risposte multiple) dalla TV tradizionale (69%) e poi YouTube (64%). La Gen X (44-59 anni) opta invece per la Tv tradizionale nell’81% dei casi, per la Tv streaming nel 72% e YouTube scelta il 64% delle volte. Tv tradizionale che rimane un solido caposaldo per i Baby Boomer (60-78 anni) che la scelgono nel 90% dei casi per guardare i loro programmi preferiti, anche se la TV in streaming si difende molto bene e viene scelta ben nel 59% dei casi, con YouTube al 52 per cento.

Lo studio conferma così la continua e crescente popolarità della Tv in streaming in tutte le fasce d’età, in un mercato che si stima, secondo i dati Statista, raggiungerà in Italia proprio nel 2024 un fatturato di 1,45 miliardi di dollari con un tasso di crescita del 9,24% che porterà nel 2027 a raggiungere un volume di 1,89 miliardi dollari e 19,4 milioni di utenti.

Qui però, limitandosi a parlare delle piattaforme di video on demand a pagamento, da Netflix, a Disney+, ad Amazon Prime Video solo per citare le regine del mercato, il sondaggio dà un responso inequivocabile: il 76% dei telespettatori disposti ad accettare un servizio in streaming con contenuti pubblicitari a fronte di un servizio più economico o addirittura gratuito.

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