Si muovono enti, istituzioni, scuole. Bastano 120 euro per diventare “sponsor” di una pietra. Milano, Roma, Torino, Reggio Emilia, Bologna, Trieste, Ronco Scrivia, Monza, Parma, Palermo: con il trascorrere degli anni, un fiocco di neve è diventato la valanga della memoria per sommergere e zittire i rigurgiti antisemiti e in Italia sono state posate più di 2mila pietre in oltre di 140 Comuni, con le 600 pietre del 2022.
Nel corso degli anni abbiamo provato a creare una mappa con le pietre d’inciampo diventate arredo urbano, storico ed emozionale, certi di averne geolocalizzate tante ma di sicuro di averne dimenticate altre. Ci vorranno scusare le pietre “dimenticate” ma il web, il mondo dei social sono il veicolo migliore per rendere la mappa quanto più completa possibile, come una ulteriore stratificazione delle nostre città e della memoria.
Stratificazione fisica, concreta che abbia la capacità di essere memoria, perché l’indifferenza non sia più il motore del mondo come in quegli anni quando tutti giravano il capo e – come ha ricordato la senatrice a vita, Liliana Segre, alla posa della pietra che ricorda Andrea Schivo, agente di polizia penitenziaria ucciso a Flossenburg – “i detenuti di San Vittore furono gli unici a offrirci umanità prima della deportazione”.
I lettori possono aiutarci a completare la mappa delle pietre d’inciampo in Italia che trovate in questa pagina web scrivendo all’indirizzo: [email protected].
In collaborazione con l’Associazione Figli della Shoah e Comitato Pietre d’Inciampo – Milano.