Il governo italiano starebbe pianificando la vendita fino al 4% di Eni Spa, dopo che la compagnia petrolifera avrà completato il piano di buy back, in scadenza ad aprile, così da poter incassare circa due miliardi di euro e ridurre il debito. È quanto riferisce l’agenzia di stampa Bloomberg citando fonti vicine alla vicenda. Il management di Eni, in una delle ultime conference call, aveva annunciato di voler anticipare la chiusura dell’acquisto di azioni proprie rispetto alla scadenza di aprile 2024. No comment dal ministero delle Finanze.
Il ministero dell’Economia e delle Finanze possiede una partecipazione del 4,7% in Eni, mentre Cassa Depositi e Prestiti ne detiene il 27,7 per cento.
Al completamento della seconda tranche di riacquisto di azioni proprie, il Governo salirebbe di quota e potrebbe procedere alla cessione mantenendo comunque il controllo. Il completamento del programma di buy back è fissato ad aprile ma nell’ultima conference call il management aveva detto di voler anticipare la chiusura dell’acquisto di azioni proprie rispetto alla scadenza come buon segnale da dare al mercato.
Privatizzazioni per circa l’1% del Pil (20 miliardi di euro) entro il 2026 per ridurre l’enorme debito pubblico italiano sono uno degli obiettivi pluriennali della Nadef. Il 17 gennaio al World Economic Forum di Davos, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato di aver parlato della vendita di alcune partecipazioni con fondi esteri.