Crescono gli squali nell’oceano della rete e i più fragili ne fanno le spese. Sono state 3.444 le denunce sporte nel 2023 per forme di aggressione online ai danni di minorenni. «Un numero impressionante – commenta la Polizia di Stato nel rapporto diffuso per l’Internet Safer Day 2024 – in cui le fragilità evolutive, lo sviluppo tecnologico, la socializzazione via web hanno prodotto un disagio e pericolo per bambini e ragazzi».
In aumento la sextortion: 137 casi nel 2023
Sfogliando il dossier, colpisce l’ampliamento della gamma dei rischi: esistono manifestazioni cibernetiche, nota la Polizia, per ogni forma di fragilità tipica dell’adolescenza. E, con l’anticipazione dell’accesso ai device legata alla pandemia, molti fenomeni investono anche i bambini. Prendiamo la sextortion, deriva in crescita (ne ha parlato il Garante privacy proprio qualche giorno fa) che trasforma l’esplorazione sessuale tipica della fase adolescenziale in un incubo di minacce e ricatti: i casi trattati l’anno scorso sono stati 137, la maggior parte nella fascia di età tra i 14 e i 17 anni e soprattutto maschi. Ma in venti casi ha riguardato bambini tra i 10 e i 13 anni.
Cyberbullismo: le denunce calano, l’allerta no
Rispetto al boom raggiunto nel 2021 con 461 casi, le denunce per cyberbullismo sono state 291. Una diminuzione progressiva che però non deve far abbassare la guardia, perché nessuno è in grado di dire se il calo sia dovuto all’effetto della sensibilizzazione sul tema, al ritorno alla normalità dopo l’emergenza Covid oppure alla scarsa propensione a denunciare. Anche perché, come si legge nel report, «la maggioranza delle aggressioni in rete, delle diffamazioni via social, avvengono tra ragazzi che si conoscono nella vita reale e hanno condiviso percorsi comuni: scuola, sport, tempo libero. Più vicino è l’aggressore, più difficile diventa la denuncia.
I minori indagati sono stati 198
La connessione 24 ore su 24 permette ai ragazzi di sfuggire spessissimo alla sorveglianza degli adulti. Prevenire diventa complicato, mentre accostarsi a mondi una volta preclusi senza filtri né intermediari appare molto più semplice. Anche questo spiega i dati relativi alle denunce dell’autorità giudiziaria nei confronti di minorenni che si rendono protagonisti di reati online: nel 2023 gli under 18 indagati sono stati in tutto 198, di cui 120 per pedopornografia, 47 per reati contro la persona, 19 per altri delitti, quattro per truffe online, tre per frodi, tre per computer crime e due per prevenzione.
Pedopornografia online, 1.131 adulti denunciati
Sono stati 2.702 casi trattati dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online, che hanno permesso di denunciare 1.131 adulti, di cui 108 tratti in arresto per reati connessi al tema degli abusi tecnomediati ai danni di minori. I siti visionati dal Centro sono stati 28.355, di cui 2.739 inseriti in black list e oscurati. Gli episodi di adescamento online sono 353: 239 riguardano la fascia d’età fino a 13 anni, la più colpita da attenzioni malevole.