Combattere il tumore al seno non solo con le cure cliniche, ma anche rafforzando lo stato psicologico di chi sta combattendo.

È quanto si propone il progetto Onco Hair 2, che dona ‘capelli speciali’ alle donne che affrontano la chemioterapia per un carcinoma al seno. Una patologia sempre più diffusa: secondo i numeri del cancro in Italia nel 2023, i tumori della mammella sono stati i più frequenti, con 55.900 nuovi casi. 

Già attuato con successo presso il Policlinico di Milano, il progetto Onco Hair 2, avviato a Brescia da Fondazione Poliambulanza, ASST Spedali Civili di Brescia e ASST Garda, coinvolge trenta donne che affrontano la chemioterapia per sconfiggere il cancro al seno e che, all’interno di uno Studio Clinico, avranno a disposizione protesi tricologiche CNC, realizzate cioè con capelli naturali a contatto.

La protesi di capelli naturali a contatto

Si tratta di un dispositivo medico che è molto di più di una tradizionale parrucca: creato utilizzando capelli naturali e vergini, non trattati, inseriti a mano uno alla volta in una sottile membrana polimerica biocompatibile.

Il presidio, è stato provato, determina un beneficio notevole sulle pazienti. Uno studio pilota realizzato da Salute Donna Onlus e condotto presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano ha misurato in 10 punti di miglioramento sulla scala BIS (scala dell’immagine corporea, che va da 0 a 30) l’impatto positivo per le pazienti con recidiva di carcinoma mammario e alopecia recidivante che utilizzano questo dispositivo al posto della parrucca.

Il trauma della perdita dei capelli

La perdita dei capelli indotta da chemioterapia, infatti, è considerata dal 47% delle donne l’aspetto più traumatico dell’intero percorso di cure, tanto che l’8% di esse vorrebbe rifiutarle proprio per evitare questa perdita. La protesi CNC permette a chi la indossa una vita assolutamente normale, diventa parte integrante del corpo, non va tolta la notte e consente di nuotare, legarsi i capelli e persino farseli tirare.

La testimonianza: “Non mi sono mai vista ammalata”

A testimoniare quanto sia importante, durante il percorso della malattia, riconoscersi, non vedersi cambiata e, soprattutto, non essere guardata dagli altri in modo diverso, è Milena, 49 anni, curata a Brescia. Il suo è un messaggio di speranza per le tante donne che stanno lottando come ha fatto lei.

“Quando ho ricevuto, circa un anno fa, la diagnosi di un tumore aggressivo alla mammella, la perdita dei capelli per la chemioterapia che dovevo affrontare è stato tra i principali motivi di angoscia. Non volevo apparire ammalata agli occhi degli altri, non volevo farmi vedere spogliata dei miei capelli nella battaglia contro la mia malattia da mio marito, mio figlio, i miei genitori, né da me stessa allo specchio. Con la protesi CNC (Capelli Naturali a Contatto) non mi sono mai vista ammalata. Mi è arrivata proprio quando hanno cominciato a cadermi i primi capelli e sono riuscita a evitarmi il trauma di vivere quella perdita. I colleghi – non ho perso un giorno di lavoro se non quelli in cui facevo la chemioterapia – non si sono accorti che i capelli non erano i miei, sono andata in piscina, a cena fuori, senza mai dovere affrontare anche solo uno sguardo interrogativo o di commiserazione e questo mi ha dato tanta forza e sicurezza. Il mio corpo fortunatamente ha reagito molto bene alle cure e penso davvero che il non vedermi malata abbia contribuito a darmi la grinta necessaria per affrontare il percorso”.

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