La Sezione imprese del Tribunale civile di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria per Visibilia Editore, ossia il commissariamento per la società del gruppo fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanché e da lei presieduta fino al gennaio 2022, prima di dismettere cariche e quote.

I giudici, dopo gli esiti dell’ispezione che hanno evidenziato gravi criticità nei conti e nella gestione della spa, hanno accolto la richiesta dell’aggiunto Laura Pedio e del pm Marina Gravina e di un gruppo di soci di minoranza, col legale Antonio Piantadosi.

«Irregolarità e crisi conclamata del gruppo Visibilia»

Nel provvedimento la Sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano ha messo in evidenza che «la situazione è tanto più grave e rilevante considerando che Visibilia Editore spa è società quotata e che attualmente le società del gruppo sono chiamate a gestire una conclamata situazione di crisi». Le «carenze nell’organizzazione della contabilità, dell’amministrazione e della tesoreria della società – si legge ancora – dimostrano l’inadeguatezza dell’organo gestorio che è venuto meno al suo principale dovere organizzativo». Un «preoccupante quadro» che «fa emergere l’assoluta inidoneità dell’organo gestorio della società». Le «irregolarità – scrivono i giudici – attingono anche Visibilia Editrice srl controllata al 100% da Visibilia Editore spa».

«C’è potenziale inquinamento nei conti di Visibilia»

Secondo il Tribunale di Milano, affidare «tutte le funzioni contabili, amministrative e soprattutto la gestione della tesoreria ad un ente esterno al gruppo», che però «condivide con le società la medesima sede legale, si identifica con il più importante cliente, è tra i più rilevanti debitori, sceglie come, quando e chi pagare tra i creditori della società, significa consegnare le opzioni gestorie a terzi». Gli stessi giudici chiariscono che la spa ha affidato quelle funzioni contabili, amministrative e di tesoreria a Visibilia Concessionaria srl, di cui Daniela Santanchè è socia di maggioranza, tramite Dani Immobiliare. Questa «condotta dell’organo amministrativo» della spa «risolvendosi nella negazione dell’obbligo di verificare puntualmente la sostenibilità dell’impresa sociale nella sua prospettiva complessiva, può costituire anche fonte di potenziale inquinamento della veritiera rappresentazione della effettiva situazione patrimoniale contabile alla base del piano di risanamento in corso». I giudici, riportandosi agli esiti dell’ispezione dal loro disposta ed effettuata dalla commercialista Ortelli, ad esempio indicano che «nel 2022 Visibilia Concessionaria ha effettuato pagamenti direttamente ai creditori di Visibilia Editrice», controllata di Editore, per quasi 3,5 milioni di euro e «in sostanza Visibilia Concessionaria, invece di pagare il proprio creditore Visibilia Editrice, pagava i creditori di quest’ultima con una sorta di delegazione di pagamento non formalizzata».

Da più fattori emerge la unitarietà del gruppo

La «unitarietà del gruppo – si legge ancora nel documento – emerge da plurimi fattori: tanto che attualmente per entrambe le società le funzioni amministrative, contabili e di tesoreria sono affidate a Visibilia Concessionaria srl», di cui la ministra del Turismo è socia di maggioranza. «Inoltre l’amministratore unico di Visibilia Editrice srl è il sig Maggioni che riveste in Visibilia Editore la funzione di responsabile amministrativo». Essendo Visibilia Editrice srl la società operativa del gruppo, «non può configurarsi – scrive il Tribunale – un’effettiva organizzazione gestionale, nell’interesse degli azionisti, della società e della positiva riuscita del piano di risanamento, se non coinvolgendo anche la controllata».

Condividere.
Exit mobile version