Nel mondo, dall’inizio dell’anno, sono stati registrati oltre 2 mln di casi di Dengue e oltre 500 decessi collegati alla malattia. La maggior parte (1.874.021) sono stati segnalati nella regione delle Americhe del Paho (Pan American Health Organization) dell’Oms, soprattutto Brasile, che ha visto un aumento del 249% rispetto allo stesso periodo del 2023. Lo evidenzia l’aggiornamento della dashbord dell’Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie. 

Questi dati hanno spinto ad un rafforzamento delle misure di prevenzione in molti Paesi come l’Italia. Il direttore della Prevenzione Francesco Vaia ha emanato la terza circolare legata all’emergenza dengue.

Epidemia senza precedenti in Argentina

Continua ad essere elevato l’allarme per la dengue in Argentina: da fine luglio a metà marzo di quest’anno si sono registrati già almeno 106 morti e più di 151mila contagiati, secondo l’ultimo bollettino epidemiologico nazionale del ministero della Salute. Il numero più alto di casi è stato registrato finora nella settimana dal 3 al 9 marzo, con 23.723, che rappresenta il massimo storico fino ad oggi di casi segnalati in una settimana, ha sottolineato il dicastero. “Si prevedono ancora più casi, perché la stagione delle zanzare si estenderà a causa dei cambiamenti climatici”, ha avvertito l’infettivologo Rogelio Pizzi, preside della Facoltà di scienze mediche dell’Università nazionale di Córdoba e direttore dell’Associazione delle facoltà e delle scuole di medicina dell’America Latina e dei Caraibi (Alafem). “L’aumento delle temperature e il cambiamento del regime delle precipitazioni favoriscono l’adattamento della zanzara, trasformando una malattia stagionale in una minaccia costante”, ha aggiunto l’esperto. 

“Sappiamo che il vettore principale è la zanzara aedes aegypti, è necessario fare in modo che non venga in Italia.- ha dichiarato Francesco Vaia – Da noi è presente la zanzara tigre, la aedes albopictus, che potrebbe essere, anche se in  misura minore, responsabile della malattia. Ma attenzione, non c’è nessun allarme perché non abbiamo nessun caso autoctono“.   

“Si prevedono ancora più casi, perché la stagione delle zanzare si estenderà a causa dei cambiamenti climatici” avverte il biologo Paolo Gabrieli, docente di Zoologia all’università Statale di Milano.

È necessario fare prevenzione, conclude Vaia, “La popolazione deve essere informata: usiamo i repellenti, le zanzariere, copriamoci quando andiamo in un posto dove può esserci una presenza di zanzare, come negli orti, evitiamo l’accumulo di acqua nei sottovasi. Sono atteggiamenti di buonsenso individuale e di sistema su cui Comuni e Regioni possono intervenire. Offriremo alle persone che vengono dai Paesi a rischio, in questo caso quelli del Latino-America, dei test gratuiti su base volontaria”. E poi è attualmente disponibile il vaccino. A febbraio 2023, l’Aifa ha autorizzato l’utilizzo e la commercializzazione di un vaccino tetravalente vivo attenuato per la prevenzione della malattia da Dengue causata da uno qualsiasi dei quattro sierotipi del virus.

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