Gianna Pentenero è la candidata che il Partito Democratico propone ai cittadini e mette a disposizione delle forze del centrosinistra del Piemonte, per costruire un’alternativa credibile alla destra che ha guidato la Regione negli ultimi cinque anni”: così in una nota congiunta Igor Taruffi, responsabile Pd Organizzazione, e Davide Baruffi, responsabile Pd Enti Locali. 

Pentenero doveva essere la carta da giocare per una nuova alleanza, lei stessa si era affrettata a dichiarare di volersi proporre come una proposta unitaria: “Rivolgo un appello ai 5 stelle  perché proviamo a ripartire, a riscrivere pagine insieme”. Queste pagine però difficilmente saranno scritte perché l’ipotesi di una edizione “piemontese” del campo largo, che già è messa a dura prova in Basilicata, viene congelata immediatamente da una rispostaccia del Movimento 5 stelle locale: “Apprendiamo dalle agenzie di stampa la decisione maturata dal Partito Democratico di ufficializzare la candidatura di Gianna Pentenero alle prossime elezioni regionali del Piemonte. Registriamo questo cambio di passo e di metodo”. E il conseguente rilancio: “Alla luce di tutto questo, nei prossimi giorni il Movimento illustrerà il proprio programma e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato presidente, convinto che il nodo per far voltare pagina al Piemonte sia quello di un’agenda programmatica all’altezza della volontà di cambiamento richiesta dai cittadini”.

Il nome di Gianna Pentenero è stato votato all’unanimità dall’assemblea regionale del Pd. “Il merito va a tutte le democratiche e ai democratici piemontesi, a partire da Daniele Valle e Chiara Gribaudo che hanno favorito l’unità, anteponendola ad ogni altra considerazione”, riportava la nota del partito.

 

Chi è Gianna Pentero

Pentenero ha una grande esperienza politica, oggi nel Comune di Torino è assessora al lavoro, attività produttive, polizia municipale e politiche per la sicurezza, sistemi informativi, area metropolitana, coordinamento politiche per la multiculturalità. 

E’ stata sindaca di Casalborgone (Torino), dai primi anni Novanta a inizio Duemila. Nel 2005 era stata eletta in Regione e aveva lavorato come assessora all’istruzione e alla formazione professionale (sua competenza specifica anche al di fuori della politica) nella Giunta Bresso. Rieletta nel 2010 nel consiglio regionale, lo era stata anche nel 2014, ricevendo lo stesso incarico nell’assessorato in quel caso nella giunta Chiamparino.

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