“Banche armate”

Il provvedimento in discussione abolisce l’obbligo di inserire nella Relazione annuale del governo al Parlamento un capitolo sulle banche con i nomi degli istituti che finanziano le vendite di armi. Secondo le associazioni che criticano il Ddl le modifiche “raccolgono le istanze delle industrie che producono armi e della lobby bancaria”, che da anni mostrano insoddisfazione per le norme della legge 185 del 1990.

Crosetto e l’Abi

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è stato presidente dell’Aiad, l’associazione delle aziende aerospaziali e della difesa, fino a ottobre del 2022. Le banche che finanziano le compravendite di armi e la loro associazione (Abi) non gradiscono la pubblicità data nella Relazione annuale al Parlamento e la definizione di “banche armate” usata da associazioni cattoliche e di pacifisti, temono di perdere clienti.

Banca Etica

“Le modifiche proposte mirano tra l’altro a cancellare la “lista delle banche armate” che, seppur con molti limiti, da 30 anni consente al Parlamento e ai cittadini di sapere quali banche finanziano la produzione e l’export di armi e per quali importi”, osserva Anna Fasano, presidente di Banca Etica. “Cancellare questo presidio di trasparenza sarebbe in contraddizione con gli indirizzi dell’Europa, che vuole i consumatori degli Stati membri sempre più liberi di fare scelte consapevoli sul mercato, incluso quello dei prodotti bancari e finanziari. L’Ue ha varato diverse normative che impongono alle banche di rendere noti i settori che finanziano e i loro impatti sociali e ambientali.”

Boldrini attacca Stefania Craxi: “Ha fatto dietrofront”

Fasano e Vignarca hanno spiegato la loro posizione in una conferenza stampa, alla quale ha partecipato per alcuni minuti l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, deputato del Pd. “L’Italia con la legge 185 è stata all’avanguardia, è un modello anche per altri paesi. Non ha senso cancellarla proprio ora che anche il resto di Europa si muove nella direzione di una sempre maggiore trasparenza sull’operato delle banche e dei finanziamenti all’industria delle armi”, ha detto Boldrini. L’ex presidente della Camera ha criticato Stefania Craxi, presidente della commissione Esteri e Difesa, che aveva presentato emendamenti in linea con le critiche delle associazioni della società civile “ma alla fine ha fatto dietrofront”.

Vignarca: “La maggioranza ha fretta”

“C’erano emendamenti di senatori della maggioranza che richiamavano le nostre posizioni”, ha spiegato Vignarca, “ma alla fine sono stati ritirati e sostituiti da un unico emendamento, pensiamo concordato con il governo”. “Alla Camera la maggioranza ha fretta di chiudere questa partita. L’esame del disegno di legge sta andando avanti molto veloce. Di questo passo entro aprile terminerà il lavoro delle commissioni. Poi la conferenza dei capigruppo fisserà la data per l’esame in aula. La legge potrebbe essere approvata entro la fine di maggio”.

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