«Il mio processo creativo inizia con la selezione di una materia prima da esplorare o di un momento vissuto. Traggo lo sviluppo dal mondo che mi circonda. Ogni creazione è ispirata ad avventure personali che trasformo in una narrazione olfattiva»: così Laurent Mazzone, uno dei maître parfumeur più rinomati nella profumeria artistica, descrive il percorso creativo che lo porta a sviluppare le sue fragranze.

Originario di Grenoble, ma di origini italiane, nel 2010 fonda il suo marchio LM Parfums. Basato sulle più pure tradizioni della profumeria francese, il marchio ha un ampio portafoglio di profumi di lusso. Ma Laurent ha fatto diverse esperienze prima di approdare al mondo della profumeria, è stato un dj e ha lavorato nel mondo della moda. Nel 1998 apre a Grenoble la sua prima boutique di prêt-à-porter maschile, Première Avenue, che con il tempo diventano cinque boutique, di cui una dedicata agli accessori e alle fragranze.

I profumi, infatti, sono sempre stati una parte importante della sua vita e, grazie all’incontro con alcuni nasi, tra cui Mona di Orio, creatrice di profumi prematuramente scomparsa, decide di fondare il suo marchio. Ha anche creato un profumo Princesse de Coeur, per la principessa Stéphanie di Monaco. Le sue fragranze riflettono in tutto e per tutto il suo stile: anticonformista e anticonvenzionale, passionale, romantico, ironico.

Com’è diventato creatore di fragranze? Lei parte dalla moda con l’apertura della sua prima boutique nel 1988 a Grenoble.
Il mondo della profumeria è sempre stato una mia passione. È un mondo misterioso che ho voluto esplorare fin dall’infanzia. Trovo affascinante che un profumo possa essere un indicatore del tempo. Tutta la mia carriera è collegata perché il mondo della moda, dove ho iniziato, è stato di grande ispirazione per la creazione del mio marchio di profumi. I due mondi si alimentano a vicenda. La mia nuova collezione Fil D’Or, che abbiamo lanciato in occasione di Esxence 2024, è un omaggio al mondo della moda, con fragranze che celebrano il savoir-faire. Per questa collezione ho immaginato come sublimare il matrimonio tra materie prime e un bel tessuto.

Quanto è stato determinante il suo incontro con Mona di Orio per avvicinarla all’universo profumi?
Mona Di Orio aveva una firma olfattiva molto particolare. Proprio come la sua carriera, che ho trovato molto interessante. Ci siamo capiti su diversi punti, che hanno portato allo sviluppo di 3 fragranze durante la creazione del mio marchio.

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