Man mano che passano i giorni le nubi sul test di Medicina si diradano. Almeno per quanto riguarda le prove di quest’anno. Alle informazioni circolate nei giorni scorsi e raccontate su questo giornale – a cominciare dal fatto che torna il test nazionale cartaceo in due date ormai fissate per il 28 maggio e il 30 luglio – se ne aggiungono altre su una delle novità più attese dagli aspiranti camici bianchi: la banca dati aperta da 7.000 quesiti (3.500 per ciascuna sessione d’esame) sul modello di quella usata per la patente. La batteria di domande dovrebbe essere pronta una ventina di giorni prima delle rispettive prove: presumibilmente, quindi, la prima a inizio maggio e la seconda più o meno a inizio luglio.

Decreto ministeriale imminente

Su quale pagina web ancora non si sa. Quasi sicuramente non sul sito internet del consorzio Cisia che ha gestito i contestati Tolc-Med del 2023 archiviati dopo un solo anno di sperimentazione e tanti ricorsi. Sarà il ministero dell’Università a indicare dove e come pubblicare tutti i possibili quesiti. E lo farà con il decreto ministeriale ormai imminente che dovrà sostituire il Dm 1107/2022 annullato dalla sentenza del Tar di un mese fa circa insieme al vecchio bando di concorso e alla graduatoria dell’anno scorso.

La composizione dei quiz

In quel provvedimento dovrebbe trovare conferma anche la composizione dei futuri quiz. Vale a dire 60 domande con cinque possibili risposte e 100 minuti a disposizione, così suddivisi: quattro quesiti di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi; cinque di ragionamento logico e problemi; 19 di biologia; 19 di chimica e 13 di fisica e matematica.

Un altro punto fermo del Dm dovrebbe riguardare le modalità di partecipazione. Poiché si torna al test cartaceo molto probabilmente si tornerà anche alla registrazione tramite il portale Universitaly. Fermo restando il ruolo di primo affidato al consorzio Cineca, ad esempio sulla formazione della graduatoria. Così come è chiaro che gran parte delle cose fin qui dette varranno anche per Veterinaria: addio Tolc-Vet, dunque, e anche qui test cartaceo in due date (stavolta 29 maggio e 31 luglio).

Il decreto di Bernini non scioglierà tutti i nodi. A quello tradizionale sui posti a disposizione che va affrontato insieme all’altro ministero competente (Salute), alle Regioni e alla Conferenza dei rettori e che in genere viene sciolto poco prima dell’inizio dei test, se ne è aggiunto uno nuovo che è frutto del baillamme giurisprudenziale degli ultimi mesi. Ci riferiamo alla sorte dei cosiddetti “quartini”, cioè gli studenti di quarta superiore che l’anno scorso hanno svolto una prima volta il test e che lo avrebbero potuto ripetere quest’anno per poi scegliere quale punteggio utilizzare. Nel momento in cui si decidesse di passare dal Tolc-Med individuali con risultato equalizzato del 2023 alla prova nazionale cartacea del 2024, se pure partecipassero alle prove di quest’anno, i “quartini” comunque non potrebbero confrontare i risultati vecchi e nuovi. Da qui il rischio che – dopo la pubblicazione del decreto ministeriale (che non dovrebbe dire nulla sul punto, ndr) e, soprattutto, dopo un’eventuale sentenza del Consiglio di Stato che dia ragione nel merito ai circa 150 che già si sono costituiti in giudizio – possiamo trovarci di fronte a una nuova categoria di “esodati” e a una nuova appendice giudiziaria. Considerando che sono circa 3mila i diretti interessati che hanno ottenuto l’anno scorso un punteggio così alto da vedersi quasi garantiti, con le vecchie regole, l’accesso alla facoltà di Medicina.

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