In Italia sono stati segnalati 213 casi di morbillo nel primo trimestre del 2024. L’incidenza nazionale è pari a 14,5 casi per milione di abitanti (quella più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni, seguita dalla fascia 15-39 anni). L’88% dei contagi ha riguardato persone non vaccinate. E’ quanto emerge dal bollettino della sorveglianza integrata morbillo-rosolia dell’Istituto superiore di Sanità, relativa al periodo 1 gennaio – 31 marzo 2024.
Dati preoccupanti
L’aumento è sostenuto rispetto al 2023 e si è intensificato negli ultimi mesi, quelli invernali. Tre Regioni (Lazio, Sicilia e Toscana) hanno segnalato complessivamente il 68% dei casi totali e l’incidenza più elevata è stata osservata nel Lazio (44,9/milione). Cinquantasei casi (26,3%) sul totale hanno riportato almeno una complicanza. La trasmissione è avvenuta principalmente in ambito familiare.
Bassetti: “E’ partita l’epidemia”
Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al policlinico San Martino di Genova, osserva che “i numeri sono significativi rispetto allo scorso anno” e aggiunge che proprio questi dati “confermano che è partita un’epidemia e questo è solo l’inizio: il peggio deve arrivare e temo che sarà a cavallo dell’estate”.
Complicanze, trasmissioni e vaccini
Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi e polmonite. Segnalato un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. Il 48,8% dei casi sono stati ricoverati (104/213) e ulteriori 38 casi si sono rivolti a un pronto soccorso. L’informazione sull’ambito di trasmissione è nota per la metà dei casi segnalati. La trasmissione è avvenuta principalmente in ambito familiare. Venti casi si sono verificati in seguito di trasmissione in ambito ospedaliero, 19 in ambito lavorativo, 13 casi durante viaggi internazionali e sei casi in ambito scolastico. Undici dei casi segnalati sono operatori sanitari, di cui sei non vaccinati.
Andreoni: “Casi in aumento per effetto del calo vaccini, invertire il trend”
“I tassi di vaccinazione registrati in questi ultimissimi anni preoccupano, per il morbillo sono in calo, ricordiamoci che per questa malattia dobbiamo ottenere un tasso vaccinale sopra il 95% – avverte Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di malattie infettive e tropicali – Si tratta di un campanello d’allarme che non va sottovalutato. Occorre favorire un’altissima adesione tra la popolazione. Avevamo iniziato a immaginare l’eliminazione di questa malattia anche in Italia, invece questi dati un po’ ci fanno tornare indietro. Dobbiamo aver presente, e ricordarlo a tutti, che il morbillo è una malattia grave”.
Malattia da non sottovalutare
Il morbillo è causato da uno dei virus più contagiosi conosciuti, il 90% delle persone suscettibili esposte a una persona infetta contrae la malattia. Si è contagiosi da 5 giorni dopo l’avvenuto contatto con il virus, a circa una settimana dopo la scomparsa delle macchie. Il contagio avviene per via aerea, tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce, o toccando gli oggetti contaminati dalle goccioline volatili.
Il morbillo può avere complicanze, più o meno gravi, in circa il 30% dei casi.