La ripresa del turismo americano in Italia dopo la pandemia è stata inesorabile e le previsioni per il 2024 sono di un’ulteriore crescita. Un’ottima notizia per il comparto ricettivo perché, al di là del numero di viaggiatori in arrivo dagli Stati Uniti, si tratta di un turismo cosiddetto «altospendente», che può quindi compensare il venir meno di turisti da altre parti del mondo, come ad esempio la Russia.

I numeri li ha forniti Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, citando i dati di Banca d’Italia: nel 2019 i turisti provenienti dagli Stati Uniti hanno speso 5,5 miliardi di euro nel nostro Paese, mentre nel 2022 la cifra si è fermata a 4,7 miliardi, ma nei primi nove mesi del 2023 avevano già speso 5,2 miliardi, raggiungendo quindi almeno i dati pre-pandemia e forse superandoli leggermente. Nel 2024 gli operatori si aspettano un deciso sorpasso.

«Siamo grati e riconoscenti ai turisti americani che dopo il Covid hanno ricominciato a viaggiare e hanno scelto con entusiasmo l’Italia come Paese principale dove trascorrere le vacanze – ha detto Bocca –. L’anno scorso eravamo preoccupati di quello che stava succedendo con la Russia, perché sapevamo di perdere un turismo che anche quello amava l’Italia ed era alto spendente, però abbiamo avuto questa piacevole sorpresa di una crescita importantissima del turismo americano che ha più che compensato la perdita del turismo russo».

In tema di nazionalità “big spender”, Bocca ha citato la grande incognita del turismo cinese: «Purtroppo da tempo ci attendiamo che arrivi “l’anno dei cinesi”, in particolare dei 300 milioni di ricchi cinesi, ma purtroppo in Italia arrivano ancora pochi turisti di fascia alta dalla Cina».

Bocca ricorda inoltre che non è significativo misurare i risultati del turismo in termini di presenze e arrivi: «I bilanci si fanno con i fatturati, non con le presenze – osserva –. L’Italia è un contenitore piccolo e fragile e bisogna riempirlo di un turismo alto-spendente che dia beneficio non solo alle strutture ricettive ma all’economia di tutto il Paese».

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