La città di New York dichiara guerra aperta ai giganti della tecnologia che gestiscono Facebook, Instagram, TikTok, Snapchat e YouTube, accusando le loro piattaforme di social media di causare danni alla salute mentale di bambini e ragazzi. “I giovani sono ormai dipendenti in massa dalle piattaforme degli imputati”, si legge nel documento di 311 pagine presentato alla corte superiore della California, dove le società hanno sede.

Nel nostro Paese sono circa 1,1 milioni gli italiani con meno di 35 anni che hanno un elevato rischio di dipendenza da social media. È quanto emerge ad una ricerca realizzata dall’istituto Demoskopika. Secondo la ricerca, sono 430 mila le persone tra i 18 e i 23 anni, 390 mila tra i 24 e 29 anni, 308 mila tra i 30 e i 35 anni che hanno un rapporto problematico con i social media: hanno bisogno di usare sempre di più i social, nonostante i tentativi non riescono a smettere di impiegarli, hanno comportamenti ansiosi o agitati legati al mancato utilizzo dei social, sacrificano ore di studio o di lavoro per dedicarvisi.   

“Finalmente la società si occupa di temi come questo che noi esperti osserviamo preoccupati da tempo” commenta Arianna Terrinoni, neuropsichiatra infantile del policlinico Umberto I di Roma.

“Assistiamo ad un trend che mostra una crescita esponenziale che si è accentuata durante e dopo la pandemia ma che già denunciamo dal 2018-19” aggiunge l’esperta. “La situazione è fuori controllo ma il problema più grande non è lo screen time, ovvero l’unità di misura del tempo che si passa davanti agli schermi ma l’uso problematico dei social da parte di bambini e di adolescenti”.

Una generazione sempre più connessa ma spesso anche più isolata. L’utilizzo che fanno i ragazzi dei social è molto passivo e molto poco attivo e può spingere verso comportamenti sbagliati e, nei casi più gravi, avere riflessi negativi sulla psiche dei più giovani. “Più che vietarne l’uso però, dovremmo indirizzare i nostri ragazzi verso una maggiore consapevolezza, attraverso l’educazione digitale” conclude neuropsichiatra.

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