Simone Arrigoni lo ha fatto ancora, si è immerso in apnea dinamica, monopinna ai piedi ed ha percorso 1100 metri nuotando come un delfino respirando appena 82 volte in 24’30 in Grecia, a Diakofti, nell’isola di Kythira. A sette anni dall’ultimo primato (nello specchio di acqua antistante Santa Marinella, Rm, 2017) è tornato a sfidare se stesso. E lo ha fatto dopo aver rischiato la morte per una malattia quattro anni fa. 

‘Dolphin Swimming’, questa la specialità scelta da Simone Arrigoni che ha pinneggiato per oltre un chilometro attrezzato di muta subacquea, maschera e boccaglio e con una monopinna che gli ha consentito di emulare il movimento in acqua di un delfino. “Ho demolito il mio ultimo record realizzato ai Giochi del Mare 2017 coprendo la stessa distanza con ben 20 respiri in meno. Pensavo fosse impossibile e, per questo, la mia soddisfazione è ancor più grande. Soprattutto perché arriva dopo una malattia che mi ha davvero debilitato fino ad un passo dalla morte. Ho scelto questa disciplina nella massima distanza perché volevo cimentarmi nel record fisicamente più faticoso realizzato prima che la malattia mi costringesse a mollare. Non credevo di poter migliorare tanto la mia precedente prestazione, ma la motivazione è stata più forte di tutto. Volevo dimostrare, soprattutto per lasciare un messaggio a mio figlio di 6 anni, che non ci si deve arrendere mai”.

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