Per preparare gli utenti della strada (camionisti, automobilisti) alla situazione sull’autostrada del Brennero, Asfinag, l’operatore infrastrutturale austriaco competente, lancerà una campagna di comunicazione a livello europeo.

Imprese in allarme

La notizia dei lavori sul ponte Lueg ha allarmato molti, soprattutto in Italia. Spiega Anita (imprese della logistica di Confindustria): «Durante i lavori di ristrutturazione del ponte austriaco, il traffico sarà ridotto a una corsia per senso di marcia e questo comporterà inevitabilmente un collo di bottiglia per il traffico pesante e per quello leggero. In assenza di soluzioni alternative valide, aumenteranno le file di veicoli pesanti in entrambe le direzioni con perdite di tempo e costi incalcolabili, non solamente per i trasportatori ma per tutte le aziende importatrici e esportatrici italiane. C’è il concreto rischio che il corridoio Scandinavo Mediterraneo non sarà più in grado di soddisfare l’attuale interscambio commerciale tra l’Italia, la Mittel Europa e il Nord Europa, che vale 170 miliardi di euro l’anno».

Conferma Paolo Uggè, presidente di Unatras (l’Unione delle associazioni nazionali dell’autotrasporto merci): «Sommando lo stop al traffico per i lavori di ristrutturazione del ponte Lueg (in territorio austriaco a un passo dal confine con l’Italia) e i divieti passati, presenti e supplementari dell’Austria alle nostre merci sui Tir, otteniamo la tempesta perfetta: sarà il blocco totale del Brennero. Per le merci, certo, ma anche per il turismo. Con danni incalcolabili per tutta l’economia italiana. Un problema che sembra essere stato finora sottovalutato. A oggi le autorità austriache non hanno avanzato alcuna proposta valida per scongiurare il blocco totale del valico, ed è un fatto gravissimo, anche volendo considerare le conseguenze del probabile ingorgo sul piano ambientale, che pare stia tanto a cuore all’Austria quando si tratta di centellinare il transito dei nostri Tir».

Abolire i divieti

Urge correre ai ripari. Che fare per scongiurare il peggio? Dice Thomas Baumgartner, delegato di Anita per la questione del Brennero: «Se per i Tir venissero tolti i divieti di circolazione notturna e quelli dei sabato mattina e per le altre giornate festive solo austriache, nonché il doppio pedaggio autostradale notturno dell’austriaca A13 in Tirolo (Brennero-Innsbruck), il traffico pesante si distribuirebbe sull’intera giornata di 24 ore e su più giorni all’anno e sicuramente non avremmo problemi. Basti pensare che anche sul versante italiano dell’A22 ci sono continui cantieri con restringimenti a una corsia senza grossi problemi. Di più difficile risoluzione invece il problema per il traffico turistico delle vetture, che si concentra su pochi periodi all’anno e soprattutto nei fine settimana».

Sulla stessa lunghezza d’onda, il presidente di Fai Conftrasporto Trentino-Alto Adige Andrea Pellegrini: «I divieti di transito per i mezzi pesanti in Austria, già in vigore, aggraveranno la situazione causata dalla chiusura del ponte di Lueg. L’unica soluzione per mitigare l’impatto di questa chiusura è ottenere il permesso di transito notturno per i mezzi pesanti». La questione è aperta. Ora la palla è nel campo della politica.

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