Webuild e la scuola dei mestieri del Ponte

Per molti ingegneri e tanti geologi, il Ponte sullo Stretto rappresenta una grande sfida: realizzare un’unica vasta area metropolitana sul Mediterraneo. Nel quinto episodio, Andrea Moccia di Geopop spiega tutti i dettagli dell’infrastruttura, mentre l’ingegnere Walter Longo, direttore gare Ingegneria di Webuild, mette in evidenza numeri, verifiche e requisiti di un’opera che non ha precedenti. In Sicilia, Webuild, storica multinazionale del settore delle costruzioni, sta per inaugurare la scuola dei mestieri del ponte: formerà in aula e sui cantieri i “tomorrow builders”, i costruttori di domani.

La ragioni del no, del sì e quelle del nì

Fra tecnici e accademici, invece, c’è chi è più cauto: Francesco Russo, fra i maggiori esperti di mobilità al Sud, docente alla Mediterranea di Reggio Calabria, teme per la sostenibilità economica dell’opera, se non dovesse essere realizzata l’Alta Velocità ferroviaria. Un argomento ripreso anche dallo scrittore-ingegnere Mimmo Gangemi, che vive a Palmi e si schiera a favore del ponte, ma solo a patto che preveda la Tav. Nella direzione opposta la scrittrice messinese Nadia Terranova, voce vibrante dello Stretto, che nel primo episodio spiega le sue ragioni contrarie all’opera. E nel terzo, riscostruisce la storia del movimento “noponte”: «Mai prima d’ora – afferma la scrittrice – ha avuto una caratterizzazione ideologica».

L’indagine della procura di Roma

E mentre sui territori il contrasto fra i due schieramenti è sempre più acceso, a Roma la procura indaga sulla mancata consegna, da parte della Stretto di Messina Spa, della documentazione del progetto richiesta dai parlamentari dell’opposizione Angelo Bonelli (Alleanza Verdi Sinistra), Elly Schlein (Partito democratico) e Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana). «Come può essere considerata segreta e riservata la relazione di aggiornamento di un’opera che impegna lo Stato per oltre 14 miliardi di euro?», si chiede Bonelli.

Quelli del “No”

In attesa del progetto esecutivo, di cui è ancora incerta la data di presentazione (e quindi anche quella dell’approvazione del Cipess e della dichiarazione di pubblica utilità dell’opera), il geologo pro-ponte Giovanni Randazzo, suggerisce nuove soluzioni per le fondazioni. Praticabili? Mario Tozzi, invece, che su Rai3 ha raccontato per sei stagioni storie di Sapiens, da geonogo “no-ponte” giudica l’infrastruttura «un’opera diseducativa. Ci fa pensare che possiamo intervenire come ci pare sul mondo naturale». Che è la stessa tesi del “nopontista”, ed ex sindaco di Messina, Renato Accorinti (terzo episodio): «Lo Stretto è come il Colosseo, come Taormina, Monreale e i templi di Agrigento».

Pescatrici, feluche e nuoto in acque libere

I pescatori di pescespada, al timone delle loro feluche, sullo Stretto sembrano figure mitologiche. Due sono donne: Giusy e Antonella Donato, a mare, le conoscono come “I Mancuso”. Nel terzo episodio, che racconta la loro storia, suona un memorabile brano di Domenico Modugno, “Lu pisce spada”, a sottolineare una preoccupazione comune: molti pescatori temono che l’ombra che il ponte proietterà sul mare possa allontanare i pesci o cambiarne le abitudini. Su quelle stesse coste più volte l’anno si radunano da tutto il mondo centinaia di appassionati di nuoto in acque libere, per coprire, una bracciata dietro l’altra, la distanza fra la Sicilia e la Calabria. L’organizzatore è Nino Fazio, un architetto messinese che detiene il record della traversata: 1 ora 22 minuti e 23 secondi. Chi si cimenta nell’impresa può contare sul barcaiolo Giovanni Arena, che conosce le rotte, i fondali, i venti, i tempi per ottenere i migliori risultati: sullo Stretto è una leggenda.

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