Il partito più vecchio della Repubblica. Non sembra ma è così. Data di fondazione 12 aprile 1984 come “Lega Autonomista Lombarda” e statuto depositato. I fondatori? Umberto Bossi, sua moglie Manuela Marrone, Giuseppe Leoni, Pierangelo Brivio, Marino Moroni ed Emilio Benito Rodolfo Sogliaghi. Le prime riunioni si facevano “a casa dell’Umberto”. 

E’ da due giorni che i leghisti festeggiano il loro compleanno. Non senza qualche malumore. La Lega, quella originale targata “Senatùr” lo ha fatto oggi a Gemonio, lì dove risiede il fondatore. Ed è lì che si sviluppano i dolori di pancia maggiori, contro il segretario attuale, Matteo Salvini che con l’Umberto tanto d’accordo non c’è mai andato. Lui, il segretario vice-premier a Gemonio non è andato. Come del resto Bossi non sarà domani a Varese: ”Una festa a settimana basta”, dice con una battuta, guardando il suo medico. Altra festa, quella di domani, a Varese in Piazza Podestà, sotto la storica sede leghista varesina, organizzata da Lega Lombarda per Salvini Premier. 

Se in qualche modo Bossi si modera, non è così per l’ex ministro Roberto Castelli. ”Credo che Matteo Salvini abbia tradito il sogno dei leghisti; ormai la sua stagione è finita. Non vedo una vera Lega.” – osserva -, “quello di oggi è un partito assolutamente centralista con punte di meridionalismo, che sta stanziando decine di miliardi di euro al Sud”. ”Trasformare la Lega in ‘Lega per Salvini premier’ è stato un errore. Salvini ha cioè abbandonato l’idea che aveva dato i fondamentali alla Lega per creare un partito centralista in funzione del fatto che lui voleva fare il premier, quindi per le sue ambizioni personali”. Poi chiosa. ”Vorrei far notare che lui adesso naviga su percentuali che erano le nostre quando, però, coltivavamo un sogno. E questo è un dato di fatto”.

 

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Umberto Bossi e Roberto Castelli negli anni ’90

A Gemonio sono un centinaio i leghisti che hanno scelto di festeggiare il compleanno con Umberto Bossi. Tutti estremamente critici nei confronti dell’attuale segretario e ognuno di loro pronto a chiedere a Salvini un passo indietro.
“Ha prestato poca attenzione alla questione settentrionale” – dice Bossi ai giornalisti presenti. E poi sferra il duro colpo.
 “Alla Lega serve un nuovo leader. Serve un nuovo leader che vada nella direzione dell’autonomia, che rimetta al centro la questione settentrionale”, e sui nomi alternativi aggiunge “ci sono, ci saranno”. 

Qualche cronista butta lì quello di Giancarlo Giorgetti. “È uno bravo. – dice il Senatùr – Non lo dico se no lo massacrano, poveraccio. Oggi è in Lussemburgo, l’ho sentito ieri sera, torna stasera”.
Sulla mancata presenza di Salvini a Gemonio però glissa. “Non voglio parlare di lui, ha preso la sua strada. Quando uno perde la strada, le idee vanno avanti sulla gambe degli uomini ed evidentemente non può riprendere la strada che abbiamo battuto. Non l’ho sentito. Mi aspettavo che senza dire niente comparisse”.

Giancarlo Giorgetti rainews

Giancarlo Giorgetti

Giorgetti è uno bravo. Non lo dico sennò lo massacrano, poveraccio!

Umberto Bossi

Ma sulla nuova leadership non è d’accordo il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa: “Di segretario parleremo quando ci sarà il congresso. Se si candida Salvini, io voto Salvini. Dal mio punto di vista, Salvini ha fatto qualcosa che entrerà nei libri di storia. Tra poche settimane si approverà l’autonomia, secondo me Salvini è imprescindibile, perché ha portato la Lega al centro della politica italiana. Io credo che giocheremo un ruolo importante anche in Europa. Bossi ha fondato il partito, ma senza Salvini in questo momento la Lega non esisterebbe. Salvini era imprescindibile fino a ieri, è e sarà imprescindibile per i prossimi anni”. 

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Andrea Crippa, capogruppo Lega Camera dei Deputati

Bossi ha fondato il partito, ma senza Salvini in questo momento la Lega non esisterebbe

Andrea Crippa, capogruppo Lega Camera dei Deputati

A Gemonio le questioni di attualità, come il giudizio sul governo Meloni che per Bossi “È un governo che purtroppo non ha i soldi e quindi senza soldi è difficile fare tante cose. Quando governi, devi dare dei risultati, ed è molto difficile”, si alternano ai ricordi. Quello più bello per Bossi qual è? “Quando ho portato migliaia di persone sul Monviso per raccogliere l’acqua dalle sorgenti del Po”. Lo ha rivelato il fondatore della Lega. L’ampolla? “Ce l’ha Roberto Calderoli, è sempre lui il custode dell’ampolla”.

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Bossi alle fonti del Po sul Monviso

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