D’Agostino ha poi ringraziato «il ministro Matteo Salvini, per aver accettato la mia richiesta e il viceministro Edoardo Rixi, che è stato punto di riferimento per ogni azione portata avanti, insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia, con il presidente Massimiliano Fedriga, e tutti gli enti del territorio».

In questi anni, ha aggiunto, «lo scalo ha lavorato in modo intenso e proficuo. Gli obiettivi raggiunti sono stati eccezionali e ora il porto di Trieste, con Monfalcone e il sistema intermodale che abbiamo costruito, è diventato un modello a livello internazionale. Importanti investimenti, un network ferroviario europeo, cantieri aperti e soprattutto nuovi posti di lavoro».

I ringraziamenti delle istituzioni

Il Mit, ha scritto in una nota Rixi, «prende atto delle dimissioni del presidente Zeno D’Agostino. Comprendiamo e rispettiamo la sua decisione, presa per motivi personali. A lui va il nostro ringraziamento per il suo contributo e per l’energia positiva che ha portato all’interno di un comparto che riteniamo fondamentale per il Paese».

Da parte sua, Fedriga ha sottolineato che a D’Agostino «spetta la profonda riconoscenza della Regione Fvg per l’egregio lavoro svolto alla guida dell’Authority e la fattiva collaborazione con tutte le istituzioni, orientata allo sviluppo degli scali portuali e dell’intero sistema intermodale della nostra regione. Senza ombra di dubbio D’Agostino, con la sua capacità d’innovare e di fare sistema, è stato uno dei motori della forte crescita dei porti del Friuli Venezia Giulia avvenuta negli ultimi anni».

E Debora Serracchiani, deputata, già presidente della Regione Fvg ha chiosato: «Per quello che ha fatto in questi anni, è sicuramente troppo poco dire grazie a Zeno D’Agostino e augurargli soddisfazioni almeno pari. Con lui il porto di Trieste è rinato e ha conquistato traguardi straordinari, non solo per la crescita dei volumi ma soprattutto perché ha innovato il concetto di scalo marittimo e lo ha preparato per le sfide del futuro. Sono orgogliosa di aver fatto a suo tempo una scelta giusta e di aver compiuto, assieme a Zeno, il primo importante tratto di strada, che poi ha proseguito con immutato impegno e standing istituzionale».

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