Dopo un avvio in lieve rialzo frenano le Borse europee. Tutti in calo i listini principali tranne Milano, che resiste a +0,35%, sostenuta dai forti rialzi di Saipem (+4,25%) e Telecom Italia (+3,72%). 

L’Europa si allinea quindi alla tendenza negativa arrivata dall’Asia, dove i mercati sono appesantiti dalle incertezze sull’economia cinese e in particolare sull’impatto di possibili nuove strette americane sul settore dell’high tech, oltre che dalle scelte delle banche centrali. La peggiore è Tokyo, che dopo settimane sui massimi degli ultimi 30 anni è in fase di ripiegamento – un calo tecnico, ma anche l’onda lunga del primo rialzo dei tassi dal 2007 e della fine della politica dei tassi negativi, che potrebbe segnare la fine della strategia monetaria ultra accomodante della Bank of Japan. 

Sul fronte delle materie prime resta nervosismo su quelle energetiche, con il prezzo del petrolio che oggi scivola leggermente rispetto al dato di chiusura della scorsa settimana, ma resta elevato (Brent sopra gli 85 dollari al barile) per effetto dei timori sulle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e intorno alla Russia. Torna a crescere anche il prezzo dell’oro, che a quota 2.171 torna vicino ai massimi storici toccati la scorsa settimana.

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