Fiom, Fim e Uilm propongono anche di ridurre l’orario di lavoro implementando quanto già previsto per il lavoro a turni in settori e aziende interessati dai processi di transizione, riorganizzazione, crisi e riqualificazione professionale. La richiesta è quella di avviare una fase di sperimentazione contrattuale per raggiungere progressivamente una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali,fatte salve le intese aziendali esistenti.
Per i sindacati le parti devono coinvolgere il governo per individuare uno strumento legislativo che favorisca la riduzione contrattuale dell’orario di lavoro, anche destinando le risorse oggi impegnate in ammortizzatori sociali, favorendo un sostegno alla formazione.

Conciliazione tempi di vita e di lavoro: più flessibilità nell’utilizzo dei Par

Nel capitolo della piattaforma dedicato alla conciliazione vita-lavoro si propone l’utilizzo dei Permessi annui retributivi (Par) anche a frazioni d’ora, sia per i lavoratori a giornata che per quelli impegnati nei turni di lavoro, e il preavviso ridotto o nullo quando i Par servono per l’assistenza ai figli minori, ai genitori anziani, familiari disabili. Sui congedi parentali si propone di integrare il trattamento economico previsto portando l’integrazione al 100% del reddito per ulteriori due mesi (attualmente all’80% e al 60%), prevedendo l’utilizzo del congedo anche in ore. Vanno poi definite linee guide per la contrattazione di secondo livello, la modalità di«conversione in ore» per la trasformazione su base volontaria dei Pdr.

Politiche di genere e contrasto del gender pay gap

Le norme contrattuali vanno estese a tutte le vittime della violenza di genere, con interventi di formazione e informazione per favorire una sensibilizzazione specifica sui temi delle molestie e della violenza di genere effettuando almeno 2 ore a carico dell’azienda. Nel corso del biennio vanno definite azioni per affrontare le problematiche relative al gender pay gap. I

Rapporti di lavoro a termine: definire nei contratti le causali

Il decreto mille proroghe che in tema di proroghe oltre i 12 mesi e rinnovi dei contratti a termine ha prorogato gli accordi individuali a fine anno, in assenza di specifiche previsioni contrattuali. Secondo i sindacati è necessario definire contrattualmente gli ambiti relativi alle «causali», le modalità e tempi di stabilizzazione nel caso di ricorso ai contratti a termine e/osomministrazione per periodi superiori ai 12 mesi. Per Fiom, Fim e Uilm occorre anche individuare percorsi di stabilizzazione al superamento dei 24 mesi di rapporto di lavoro per i lavoratori con contratti a tempo determinato, in somministrazione a tempo determinato e in staff leasing, anche nei casi di successione di contratti.

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