“L’uomo di fiducia della Schlein dice che Azione non può partecipare alla lista del centrosinistra perché Calenda ha avuto delle parole poco tenere sul Pd e Conte e soprattutto perché ha detto che Bardi è una brava persona”. Un “comunicato che fa mettere le mani nei capelli. Mi rattrista tremendamente perché vuol dire che c’è proprio un’azione a far male, a far morire. Sapete quando deportavano gli ebrei e dovevano portarli nelle camere a gas? Ecco, io sono un ebreo per loro che deve morire. Insieme a me e Azione adesso andiamo avanti”. Ha lasciato un segno il contenuto dell’audio privato mandato ai suoi da Marcello Pittella, pluripotenziario di Azione in Basilicata.

L’ex governatore lucano precisa poi di aver “proposto a Chiorazzo, per l’ennesima volta, di fare un patto stasera con me candidato presidente. Lui ha detto che Basilicata (casa, ndr) comune senza lui come candidato presidente non si può fare. Era stato da noi chiamato, con me e Calenda a fare un patto ieri e si è rifiutato di farlo perché aspettava il Pd, cioè Speranza, Folino e Bubbico. Noi non possiamo andare a ruota di Chiorazzo e quindi aderiamo al centrodestra con tutte le difficoltà del caso” e comunque “solo per una ragione programmatica. Ora dobbiamo soltanto, se siete d’accordo, lavorare molto, dimostrare che siamo forti in campo, determinati, decisi e che sopravviviamo anche a coloro i quali attentano alla nostra vita politica e istituzionale”. 

Dopo la diffusione dell’audio, privato, arrivano le scuse: “Giorni di stress e tensione emotiva hanno generato una ingiustificata e totalmente non voluta iperbole in un audio privato”. Così il consigliere regionale della Basilicata di Azione, Marcello Pittella si scusa per quanto detto in un audio inviato ai suoi: “Parole che ho usato per rappresentare il modo in cui, dopo aver governato la Regione per il centrosinistra con dignità e onore, siamo stati trattati. Sono profondamente dispiaciuto per l’accaduto e mi scuso con chi può essersi sentito offeso”.

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