La mattina il vertice intergovernativo tra Italia e Romania a Villa Doria Pamphili, al quale parteciperanno la premier Giorgia Meloni e il primo ministro romeno, Marcel Ciolacu. È il terzo tra i due paesi, dopo quelli del 9 ottobre 2008 e del 30-31 maggio 2011.

Nel pomeriggio, sempre sott questo cappello, un Business Forum alla Farnesina, con circa 200 aziende di entrambe le parti, organizzato dal ministero degli Affari esteri e dall’Ambasciata di Romania in Italia. Sarà inaugurato dal ministro Antonio Tajani, dal suo omologo rumeno Luminita Odobescu e dal responsabile dei Trasporti e delle infrastrutture della Romania Sorin-Mihai Grindeanu. Seguiranno gli interventi di enti e istituzioni dei due Paesi a supporto dell’internazionalizzazione dei rispettivi sistemi economici e le testimonianze di aziende italiane e romene che operano in quattro settori: energia, agroindustria; Ict/digitalizzazione e infrastrutture e filiera metalmeccanica. Obiettivo del Business Forum è rafforzare ulteriormente i rapporti economici bilaterali, puntando allo sviluppo anche di settori innovativi e tecnologie emergenti nel segno della doppia transizione ecologica e digitale.

In un anno l’interscambio è cresciuto di oltre il 20%

È dunque un’operazione su due filoni quella che vede Roma e Bucarest fare il punto nella capitale sui propri rapporti e, soprattutto, ragionare insieme su come sviluppare ancora di più la collaborazione. I numeri possono aiutare a capire da dove partiamo: con un interscambio di quasi 19 miliardi di euro nel 2022 (+20,8% rispetto al 2021) ed una traiettoria positiva dello stesso nel 2023 (+6,7% nei primi 10 mesi dell’anno), l’Italia rappresenta il secondo fornitore e il secondo cliente della Romania, nonché il principale Paese investitore per numero di aziende registrate (pari al 21%; lo stock di Investimenti diretti esteri italiani in Romania nel 2022 è stato pari a oltre 10 miliardi di euro). Italia e Romania vedono il partenariato economico e industriale come una priorità per attrarre investimenti e avviare progetti in settori ad alto potenziale di sviluppo.

Per le aziende italiane centrale il settore delle infrastrutture

In Romania sono presenti sia piccole e medie imprese, sia grandi gruppi industriali. Centrale è il settore delle infrastrutture, dove sono attive le principali aziende italiane (Pizzarotti, Webuild, Italferr, Todini, Rizzani de Eccher, Fincantieri), che hanno contribuito alla realizzazione di grandi progetti viari, ferroviari e di sviluppo della connettività. Anche nel settore dell’energia le aziende italiane (Ansaldo Energia, Saipem, Bonatti) sono attive nella produzione e distribuzione di energia.

Il caso di Ansaldo Nucleare

Particolarmente rilevante è la presenza di Ansaldo Nucleare (ANN), che ha partecipato alla progettazione della Centrale Nucleare di Cernavoda, ed è ora interessata anche al completamento delle due nuove Unità 3 e 4, progetto per cui ha ricevuto il sostegno della Farnesina nel dialogo con gli altri attori coinvolti.

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